Softhand: l’innovativa mano robotica italiana
Troppo spesso oggi tendiamo a dimenticare le eccellenze e le capacità del made in Italy, ma di tanto in tanto scopriamo progetti che fanno ricordare l'alta qualità delle produzioni italiane.
Un innovativo progetto sta per concretizzarsi, per la gioia di milioni di persone in Italia e nel mondo che purtroppo hanno perso un arto superiore: si chiama SoftHand, ed è una mano meccanico-robotica estremamente precisa e sensibile, quasi quanto quella umana.
Nata dalla collaborazione tra Inail e Istituto Italiano di Tecnologia, questo splendido esemplare di tecnologia moderna è attualmente in fase di sperimentazione, per poi diventare ufficialmente disponibile per tutti nel 2017.
Questo gioiello è costituito da mano con dita e polso, perfettamente flessibili ed elastici grazie all'impiego delle stampanti 3D utilizzate per la sua realizzazione, che ha permesso una sapiente combinazione tra materiali plastici e metallici.
Viene semplicemente indossata sull'arto amputato, e funziona grazie a due elettrodi applicati sull'avambraccio del paziente, in grado di riconoscere e interpretare i movimenti naturali dei muscoli, che trasferiranno alla mano tutti i gesti richiesti.
La Softhand può fare tutto: prendere oggetti, imburrare toast, tenere un bicchiere, usare un trapano o un martello, o ancora affettare il pane, riportando alla normale quotidianità i movimenti di coloro che finora possono affidarsi esclusivamente all'uso di una sola mano.
Presentata ufficialmente lo scorso Aprile, il ministro della salute Lorenzin si è detta particolarmente soddisfatta del progresso tecnologico in campo medico degli istituti italiani, e pensa già a inserire la Softhand nei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza, per permettere a tutti di usufruire di questo incredibile strumento, senza distinzioni dovute alle diverse possibilità economiche.