Il cittadino ucraino Anatolij Korov assassinato è un eroe
Solo tre giorni fa, a Castello di Cisterna, provincia di Napoli, si è verificato l’ennesimo episodio di cronaca nera, che ha visto purtroppo come vittima sacrificale un cittadino ucraino, intervenuto durante una rapina in un supermercato. L’uomo , perfettamente integrato insieme alla sua famiglia, ha avuto quale unica colpa il non accettare in modo inerme la violenza a cui stava assistendo, lasciando così moglie e figli in tenera età.
Sulla vicenda è intervenuto Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Regionale del sindacato indipendente di Polizia Coisp, il quale ha dichiarato: “ Esprimo a nome mio e del sindacato che rappresento le più sentite condoglianze e la massima vicinanza alla moglie, ai figli e ai familiari di Anatolij Korov, un eroe che ha sacrificato la sua vita lontano dalla sua Patria, per cercare di sventare una rapina a cui stava assistendo all’interno di un supermercato. Un eroe, è questa la definizione esatta, perché l’uomo seppur in compagnia della figlioletta e consapevole dei rischi, non ha esitato ad intervenire, stanco di voltarsi dall’altra parte. Questo è un chiaro esempio di vivere civile e di integrazione, concetti di moda in questo periodo. Il terribile episodio – continua il leader regionale del Coisp – che segue ad altri altrettanto gravi quali l’aggressione a personale ferroviario sul treno Napoli Caserta ed altri di cronaca nera sia in Campania che in altre regioni, mi porta a considerazioni molto più ampie . In Italia vigono un codice penale ed uno di procedura penale che di per sé sono molto completi; prendo ad esempio la pena prevista per chi commette una rapina che va dalla “reclusione da tre a dieci anni…. “ se semplice fino ad arrivare alla reclusione da quattro anni e sei mesi a venti anni se aggravata. Una prospettiva simile dovrebbe far desistere chiunque dal commettere un reato di questa indole, però purtroppo ciò non accade, e mi riferisco a realtà quali quella partenopea e casertana ove assistiamo ad una recrudescenza di questi delitti, in quanto non vi è la cosiddetta certezza della pena. Basta scarcerazioni facili, basta a pene alternative, basta a benefici vari!!! In Campania abbiamo bisogno di leggi speciali che semplicemente dovranno annullare: pene alternative, sospensione della pena in attesa di cumulo dei reati, attenuanti vari . Chi delinque – conclude Raimondi – deve avere la consapevolezza di trascorrere lunghi anni dietro alle sbarre, nelle patrie galere!!! Forse ciò indurrebbe qualcuno a riflettere profondamente prima di commettere un reato. Chiediamo al Governo di riflettere bene prima di procedere alla chiusura di presidi di Polizia e Carabinieri per fare in modo di non dover più celebrare atti di eroismo come quelli del povero Anatolij.”