Il COISP: “a Napoli l’antiterrorismo ha mezzi inadeguati per fronteggiare emergenza”
Venerdì 13 novembre 2015, una data da ricordare. Centoventinove morti e quasi trecento feriti, ragazzi, giovani colpiti nei luoghi del divertimento, teatro, ristoranti, bar e stadio……
L’autoproclamatosi Stato Islamico rivendica i vili attentati avvertendo i Governi della Nazioni occidentali quali prossimi bersagli. Il Ministro Alfano comunica alla Nazione l’innalzamento al massimo del livello di sicurezza.
Sull’argomento è intervenuto Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Regionale del Sindacato Indipendente di Polizia COISP, il quale ha dichiarato: “Il pensiero va alle 129 anime strappate alla vita dal delirio umano, delirio di onnipotenza camuffato da Guerra Santa. Esprimo la massima vicinanza alle famiglie, agli amici delle vittime barbaramente trucidate da un manipolo di fanatici assetati di sangue. Anche l’Italia è stata colpita al cuore con l’omicidio di Valeria Solesin, giovane laureanda che nulla aveva a che vedere con gli assassini. Apprendiamo dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano che è stato elevato il livello di allerta al massimo, e ciò potrebbe rasserenare i cittadini, lontani dalla realtà operativa, ma non noi addetti ai lavori. Nella Questura di Napoli – continua Raimondi – come in molte altre province, sono state istituite le cosiddette S.A.T., acronimo di Squadre Antiterrorismo, che teoricamente sarebbero un’ottima risorsa , ma che purtroppo vanno a cozzare contro la realtà operativa che a sua volta deve fare i conti con i tagli al Comparto Sicurezza degli ultimi Governi. Difatti i colleghi assegnati a queste squadre sono pochi, tanto da non garantire la presenza su tutti i quadranti orari, non hanno una sede logistica, né un ufficio ad hoc, sono stati dotati di veicoli blindati obsoleti, già sfruttati da personale del Reparto Mobile. Abbiamo poi la Sezione Antiterrorismo della D.I.G.O.S. , altro ufficio fondamentale nella prevenzione al terrorismo, ma che purtroppo pur essendo dotato di personale adeguato, non ha a disposizione mezzi, se non una Fiat Panda… ne tantomeno di giubbotti antiproiettile sotto camicia. Alla luce di tutto ciò – conclude il leader regionale del Coisp – lungi da noi l’intenzione di creare allarmismo, ci chiediamo se veramente l’Italia sia all’altezza di fronteggiare simili minacce… sarebbe ora di invertire la tendenza. La Sicurezza deve essere considerato un INVESTIMENTO e non una spesa e non ci stancheremo mai di ripeterlo; il Governo trovi subito i fondi necessari ad incrementare numericamente il Comparto Sicurezza, aumentare l’Intelligence, aumentare e potenziare i mezzi e non ultimo aumentare gli stipendi, fermi da troppi anni, senza mortificare ulteriormente le donne e gli uomini che quotidianamente e con alto senso del mettono a repentaglio la propria vita.”