Dalla Diocesi di Calvi alla Diocesi di Calvi e Teano
Gli inizi della Diocesi di Calvi si perdono nelle origini stesse della storia della Chiesa. A Calvi il Cristianesimo pare che sia stato predicato direttamente dall’Apostolo Pietro intorno all’anno 44 e si dice che egli vi abbia posto come primo vescovo San Casto, che ancora oggi è venerato il protettore della Diocesi.
San Casto esercitò l’episcopato per circa ventidue anni e fu martirizzato a Sinuessa (odierna Mondragone) insieme a San Cassio.
Dopo San Casto non si conoscono i nome di altri vescovi fino al 307, anno in cui sul seggio vescovile sedette Calepodio, seguito da Tiberio che morì nel 405. A questi tenne dietro Ruffo, morto nel 414.
Nel 700, Calvi aderì allo scisma dell’antipapa Costantino e da questo antipapa ebbe un vescovo di nome Drocheo. Però Silvio riuscì a scacciarlo e a restaurare in Cales il partito cattolico.
Col vescovo Ferdinando, salito al seggio nell’829, il quale nello stesso anno si portò in Roma per ottenere da Gregorio IV la facoltà a non dimorare più nella città di Calvi ed incomincia la scia dei vescovi residenti fuori diocesi.
Calvi nel 1268 fu sotto diretta giurisdizione angioina e dal 1462 sotto giurisdizione aragonese.
In questo tempo e ancora dopo restò sempre e solo un centro agricolo.
Dal 44 al 1818, anno in cui alla diocesi di Calvi fu aggiunta quella di Teano, la Chiesa di Calvi ebbe solo 83 vescovi.