Continua il festival “Teatri d’Anima”
Sabato 23 gennaio 2016, presso il teatro parrocchiale di Pignataro, con inizio alle ore 20.00 andrà in scena Cechov Suite, il secondo spettacolo in programma nel festival “Teatri d'Anima”, rassegna che continua in modo esplicito ad aprire la diocesi di Teano-Calvi ai moti ed alle emozioni del mondo. “Per taluni” – afferma il Vescovo Arturo Aiello – “il solo interesse per la dimensione teatrale da parte di una diocesi può apparire eccessivo e tanto più, dunque, il farsi promotrice di una rassegna come nel nostro caso, ma il teatro è vettore di cultura, specchio di quanto si agita nel cuore umano, lanterna per cercare l’uomo perduto nel caos delle leggi di mercato. In quanto espressione di umanità, interessa la Chiesa già di per sé, e ancor più quando agita problematiche inerenti ai “sussurri e grida” dell’anima tanto insorgenti quanto più negati. Con l’iniziativa Teatri d’Anima la nostra diocesi intende offrire ai credenti e a tutti gli uomini di buona volontà un'occasione per riflettere, per incontrarsi, per dibattere sui movimenti dello spirito e le inquietudini del cuore che ancora persistono nonostante tutto”. Questo è quanto ha dichiarato Mons. Arturo Aiello a proposito della V^ edizione. Don Vitaliano Mandara, responsabile dell’ufficio di Pastorale Giovanile della diocesi di Teano – Calvi, con il direttore artistico Angelo Maiello (Bereshit Teatro), unitamente all’intero staff, sono al lavoro in vista del secondo appuntamento: “Cechov Suite”, di e con Sebastiano Cappiello e Daniele Mattera, regia Hobos Teatro. In questo lavoro teatrale, “come i tempi della suite sono quelli di una danza, la parola di Antòn Čèchov è danzata su suoni della tradizione russa e su passi di azioni mimiche. Quattro brani – due Racconti (Lo specchio deformante; Il fratellino) e due Vaudevilles (I danni del tabacco, 1886 e 1903) – a esprimere la poetica dell’autore. Due attori a incarnare una parata di sei figure grottesche: due conferenzieri, due fratelli e due coniugi. Due personaggi, un diavolo beffardo e un servo di scena, che reggono uno specchio che cattura la falsità e la trasforma in verità. La finta immagine di un oratore presuntuoso diventa, così, quella di una buffa marionetta e un amareggiato professore diventa, invece, un mimo arioso e leggero. Si scopre, quindi, l’ipocrisia in un bello, che nasconde, invece, la bruttezza, e la paura in un brutto, che cela la bellezza, perché l’arte dipinge il grigiore dell’umana meschinità con i colori del coraggio e della sincerità, guide di ogni percorso umano e artistico”. Lo spettacolo offre uno stimolo per approfondire la conoscenza del novelliere e drammaturgo russo, Antòn Čèchov, il cantore della steppa sterminata. Nato nel 1860, si laureò in medicina, ma mostrò fin da giovane il suo talento letterario, scrivendo novelle e interessanti lavori teatrali. Minato dalla tubercolosi, morì in Germania nel 1904, all'età di 44 anni. La steppa in inverno è un'arida landa desolata, ma in essa, a primavera, allo sciogliersi delle nevi, crescono erbe e fiori bellissimi. Anche il nostro territorio di Teano-Calvi può generare fiori da cogliere, opportunità da non perdere.