Attività Carabinieri Caserta

I carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Casal di Principe, in via Circumvallazione, hanno tratto in arresto,  nella flagranza del reato di “resistenza a pubblico ufficiale e lesioni”,  FLORIN Simeon, cl. 85, rumeno, domiciliato in Villa Literno. L’uomo, a bordo di autovettura Peugeot 406, unitamente ad altri due soggetti, in corso d’identificazione, non si è fermata all’alt intimato dai militari. Ne è scaturito un inseguimento per le vie limitrofe che è terminato in via prolungamento vecchia di vico dove i tre individui hanno abbandonato l’autovettura proseguendo la fuga a piedi. L’arrestato, inseguito dai militari, dopo essere stato raggiunto ha cervato di divincolarsi con calci e pugni venendo comunque bloccato ed arrestato.  L’autovettura, che è risultata radiata per esportazione, è stata pertanto sottoposta a sequestro. L’arrestato, è trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa di rito direttissimo.
 
I carabinieri del Comando Stazione di Lusciano hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura di sicurezza provvisoria del ricovero presso l’articolazione per la tutela della salute mentale in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli Nord – ufficio G.I.P., nei confronti di Di Lauro Vincenzo, cl. 76,  del posto. La misura restrittiva è scaturita dall’arbitrario allontanamento del predetto dalla R.E.M.S. di Roccaromana (Ce), dove era internato per i reati di Maltrattamenti in famiglia ed estorsione in danno della propria madre. L’arrestato è stato tradotto alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Ce).

I carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Casal di Principe, in via Circumvallazione, hanno tratto in arresto,  nella flagranza del reato di “resistenza a pubblico ufficiale e lesioni”,  FLORIN Simeon, cl. 85, rumeno, domiciliato in Villa Literno. L’uomo, a bordo di autovettura Peugeot 406, unitamente ad altri due soggetti, in corso d’identificazione, non si è fermata all’alt intimato dai militari. Ne è scaturito un inseguimento per le vie limitrofe che è terminato in via prolungamento vecchia di vico dove i tre individui hanno abbandonato l’autovettura proseguendo la fuga a piedi. L’arrestato, inseguito dai militari, dopo essere stato raggiunto ha cervato di divincolarsi con calci e pugni venendo comunque bloccato ed arrestato.  L’autovettura, che è risultata radiata per esportazione, è stata pertanto sottoposta a sequestro. L’arrestato, è trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa di rito direttissimo.

In Casal di Principe (Ce), i carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Aversa hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – ufficio esecuzioni penali, nei confronti CORVINO Paolo, alias “o’ generale”, cl. 65, affiliato al clan “dei casalesi” gruppo “Schiavone – Bidognetti”, operante nell’agro aversano ed in atto sottoposto regime arresti domiciliari. Il CORVINO dovrà espiare la pena alla reclusione di anni 6  e mesi 8 per concorso in rapina ed estorsione continuata con l’aggravante del metodo mafioso, commessi dal 2007 al 2012 in Casal di Principe. L’arrestato, è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Ce).

I Carabinieri della Compagnia di Marcianise hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di tre cittadini di nazionalità albanese per i reati, commessi in concorso fra di loro, di ricettazione,detenzione illegale di numerose armi da fuoco e resistenza a pubblico ufficiale.
I tre, in data 12.01.2016, erano riusciti a sottrarsi ad un posto di blocco predisposto dai
carabinieri su strada, lungo la S.P. 265 Marcianise-Maddaloni. Nella circostanza, i tre,
mentre viaggiavano a bordo di una Citroen Picasso -risultata intestata ad una società
inesistente- avevano omesso di fermarsi all'alt imposto dalla pattuglia dei carabinieri e,
dopo aver effettuato un tentativo di speronamento, si davano a precipitosa fuga, innescando un inseguimento che si protraeva per circa 2 Km, terminato nelle campagne di Maddaloni, ove i soggetti, abbandonato il veicolo, fuggivano a piedi facendo perdere le loro tracce.
Dall'ispezione del veicolo emergeva che nel vano bagagliaio erano allocati 6 fucili, armi
comuni da fuoco, risultati compendio di furto in abitazione perpetrato in data 06.01.2016 in provincia di Bologna.
Nei confronti dei citati albanesi veniva immediatamente emesso decreto di fermo dalla
Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere. che non poteva essere eseguito, per
l'irreperibilità degli indagati. Le attività di ricerca nei luoghi solitamente frequentati dai tre
soggetti venivano svolte senza soluzione di continuità -con il metodo classico e con il
ricorso a strumentazione tecnica- ed hanno consentito di individuare un'abitazione in
Frignano, ove i soggetti erano stati ospitati da alcuni connazionali. Nel corso della notte
dell'I 1 febbraio 2016, i Carabinieri della Compagnia di Marcianise procedevano alla
esecuzione del fermo dei tre soggetti indiziati di delitto. All'interno dell'abitazione ove i
soggetti sono stati trovati, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato strumenti idonei alla
commissione di reati con il patrimonio e consistenti in dispositivi Jammer (disturbatori,
neutralizzatori di microspie), radio ricetrasmittenti, guanti da lavoro ed una modica
quantità di sostanza stupefacente.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Maddaloni (CE), in quel centro, a seguito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Napoli, hanno eseguito un ordine di applicazione di misura cautelare, emessa dal Tribunale per i minorenni di Napoli, nei confronti di L. C., cl. 1999, di Maddaloni, poiché ritenuto responsabile di estorsione ed usura in concorso, commessi unitamente al padre Lai Giuseppe cl. 1975 e ad altri soggetti appartenenti allo stesso sodalizio criminale, già destinatari di provvedimenti cautelari eseguiti in data 9 dicembre 2015. Le investigazioni, avviate nell’aprile 2015, condotte attraverso attività tecniche e dinamiche, corroborate dalle dichiarazioni delle persone offese, hanno consentito di acclarare come il minore, dopo l’arresto del genitore, abbia rivestito un ruolo attivo per garantire la continuità dell’attività illecita. Nello specifico lo stesso, con più azioni delittuose, ha provveduto alla riscossione dei ratei usurai, nonché alle richieste estorsive nei confronti di commercianti e operai, tutte vittime già note all’organizzazione camorristica oggetto d’indagine.  L’arrestato è stato accompagnato presso la comunità “casa Pinardi di Caserta”, su disposizione  della competente Autorità Giudiziaria.

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