Petaloso diventerà una nuova parola della lingua italiana?
Matteo, un bambino della scuola primaria Oreste Marchesi di Copparo (Ferrara), ha inventato il termine petaloso. La maestra, Margherita Aurora, ha comunicato “l’invenzione” all’Accademia della Crusca che ha risposto con la seguente lettera:
Caro Matteo,
la parola che hai inventato una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano cosi come sono usate parole formate nello stesso modo.
Tu hai messo insieme petalo + oso petaloso pieno di petali, con tanti petali Allo stesso modo in Italia ci sono:
pelo + oso peloso = pieno peli, con tanti peli,
coraggio + oso coraggioso – pieno di coraggio, con tanto coraggio.
La tua parola bella e chiara. ma sai come fa una parola a entrare nel vocabolario? Una parola nuova non entra nel vocabolario quando qualcuno la inventa, anche se è una parola “bella” e utile. Perchè, entri in un vocabolario. infatti, bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola fra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a dire e a scrivere "Com’è petaloso questo fiore o, come suggerisci tu, "le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi" ecco, allora petaloso sarà diventata una parola dell'italiano, perche gli italiani la conoscono e la usano. A quel punto chi compila i dizionari inserirà la nuova parola fra le altre e ne spiegherà il significato. E’ così che funziona: non sono gli studiosi, quelli che fanno i vocabolari, a decidere quali parole nuove sono belle o brutte. utili o inutili. Quando una parola nuova è sulla bocca di tutti (o di tanti) allora lo studioso capisce che quella parola è diventata una parola come le altre e la mette nel vocabolario.
Spero che questa risposta ti sia stata utile e ti suggerisco ancora una cosa: un bel libro intitolato Drilla e scritto da Andrew Clemens. Leggilo, magari insieme ai tuoi compagni e alla tua maestra: racconta proprio una storia come la tua, la storia di un bambino che inventa una parola c cerca di farla entrare nel vocabolario.
Grazie per averci scritto.
Un caro saluto a te, ai tuoi compagni e alla tua maestra.
Maria Cristina Torchia
Redazione della Consulenza linguistica
Accademia della Crusca
Per la maestra:
Il libro, con i suoi riferimenti completi, è: Andrew Clemens, Drilla, Milano Rizzoli, 2009.
Approfitto dell'occasione per segnalarle che sul sito www.accademiadellacrusca.it, l'Accademia mette a disposizione un servizio di consulenza linguistica. Per rivolgere domande al nostro servizio di consulenza si può usare il modulo presente all’indirizzo: http://www.accademiadellacrusca.it/itlingua-italiana/consulenza-linguistica/poni-quesito.
Bravo Matteo, ma bravissima la maestra che non si è limitata solo a correggere il compito ma ha divulgato quanto accadeva nella sua classe. Una iniziativa da sottolineare: se facessero tutti così gli insegnanti avremmo una scuola migliore particolarmente attenta alle iniziative degli alunni.