La piaga della (in)sicurezza sul lavoro

È solo di un paio di giorni fa la notizia che i Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato Lavoro) afferenti il Comando Provinciale di Caserta, hanno proceduto al controllo di alcune realtà lavorative rilevando numerose ed importanti difformità dai disposti normativi.
Le ispezioni hanno portato alla luce l'esistenza di lavoratori in nero che, in alcune ditte, raggiungevano la percentuale del 100% delle maestranze presenti.
È solo l'ultima in ordine di tempo di periodiche notizie del genere che, ahi noi, affliggono il nostro bel territorio.
Alla disdicevole pratica delle assunzioni non regolari si aggiunge, solitamente, l'inosservanza delle più elementari cautele volte a minimizzare l'accadimento di infortuni o l'insorgenza di malattie professionali.
Svariati i settori interessati da questo malcostume, che ha una pesante incidenza sulla collettività poiché gravano sulle casse erariali i postumi di incidenti e malattie professionali in termini di prestazioni sanitarie e previdenziali.
Le conseguenze, tuttavia, non sono rilevanti solo per l'intera società ma immediate anche per i singoli lavoratori e per i datori di lavoro.
Comminate, difatti, sanzioni amministrative per centinaia di migliaia di euro a lavoratori e datori di lavoro (questi ultimi sono anche denunciati penalmente per le inosservanze di loro competenza).  
Tra le omissioni più ricorrenti la mancata formazione e informazione ai lavoratori in relazione all’attività da svolgere e ai rischi connessi, la inosservanza degli adempimenti sanitari nei confronti dei dipendenti occupati, la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale, l'inidoneità di attrezzature e macchinari.
I settori maggiormente interessati sembrano essere l'agricoltura e l'edilizia, comparti molto diffusi nel casertano e dove le statistiche INAIL (l'Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni Lavoro) ci rappresentano che gli incidenti accadono con modalità di particolare gravità e frequenza.
Ma anche in aree più insospettabili, come il commercio al dettaglio o il terziario, si assiste a numerose trasgressioni della normativa.
Le norme della sicurezza sul lavoro, i cui capisaldi risalgono al D.P.R. 547/55 (Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro), al D.Lgs.626/94 e, più recentemente, al D.L. 81/08 (Testo unico sulla salute e sulla sicurezza del lavoro), norma che ha abrogato le disposizioni pregresse riassumendole in un unico testo, sono obbligatorie per qualunque contesto lavorativo e mirano a minimizzare le occasioni di rischio esistenti in azienda.
Il rispetto delle disposizioni sulla sicurezza del lavoro si adempie costituendo in azienda il così detto Servizio di Prevenzione e Protezione i cui addetti, ai diversi livelli e per le differenti competenze, aiutano il datore di lavoro a gestire la complessa e delicata incombenza.
Alcune aziende più piccole potranno non avere una struttura tale da avere al loro interno un ufficio sicurezza e si potranno ben avvalere di esperti della sicurezza esterni, ossia di professionisti che hanno fatto un percorso ben definito dalla legge e che, al pari del fiscalista per le questioni di sua competenza, aiuteranno il piccolo imprenditore nel suo lavoro in quest'ambito così specialistico.
È un costo, certamente, ma le aziende più illuminate hanno scoperto la loro più grande risorsa é costituita dal loro personale che va valorizzato e reso consapevole.
In una parola, i datori di lavoro proteggendo i loro dipendenti da incidenti e malattie professionali tutelano, in effetti, il loro stessi interessi evitando, al contempo, pesanti conseguenze pecuniarie e giudiziarie.

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