Tavolo indipendente per superare il Payback farmaceutico
Di fronte ad una ricca platea composta da oltre trenta aziende del farmaco e dei medical devices, l'Associazione Dossetti ha lanciato a Roma – all'interno del simposio UNCONSTITUTIONAL PAYBACK: SIAMO DI FRONTE AD UN'ACCISA SULLA SALUTE? – la sua proposta di creazione di un tavolo di lavoro indipendente che si pone l'obiettivo di stendere un documento di dieci proposte in grado di portare ad un superamento consapevole del meccanismo del Payback. Quest'ultimo- a sei mesi dalla remissione al vaglio della Corte Costituzionale, in seguito all’Ordinanza del TAR del Lazio, e dalla Sentenza del Consiglio di Stato 3977/2015 che ha definito il Payback “una metodologia basata su un dato aggregato a livello nazionale che non consente in alcun modo di verificare l’esattezza complessiva” – appare ormai a giuristi e analisti “in palese contrasto con il principio di trasparenza dell’azione amministrativa”.
Durante il simposio organizzato dalla Dossetti, gli avvocati Antonio Lirosi e Paola Ferrari hanno sottolineato i tre elementi delicati e decisamente discutibili che stanno alla base del meccanismo di applicazione del calcolo del ripiano via Payback: dati non verificabili e probabilmente non corretti; utilizzazione dei soldi recuperati per coprire buchi di bilancio in aree non afferenti alla sanità; imputazione al privato aziendale di una paradossale “responsabilità oggettiva”.
Tutti gli interventi (tra gli altri quelli di Fernanda Gellona, direttore generale di Assobiomedica; di Marco Campione, amministratore delegato di General Electric Healthcare; di Claudio Carpentieri, coordinatore dello Iapg; di Andrea Pierini, strategic access manager di Roche; di Silvio Gherardi, uno dei manager di più lunga esperienza nella farmaceutica italiana) hanno espresso la forte preoccupazione per l'incidenza pesante del payback sulle aziende e sul sistema complessivo della ricerca e dell'innovazione, auspicando l'avvio di una nuova fase nel rapporto tra mondo della produzione e bilancio della sanità. “Concordo pienamente con la domanda provocatoria proposta dalla Dossetti”, ha sottolineato in questo senso Marco Campione, “visto che il Payback si presenta davvero come un'accisa per le aziende. A conti fatti, si tratta di un danno per lo Stato, per i pazienti, per il SSN e anche per il medico, che rischia di trovarsi a gestire i malati con prodotti di bassa qualità”.
Nel corso della mattinata la Dossetti ha presentato il documento di avvio del suo “tavolo indipendente”, pensato proprio come azione di superamento del Payback e inteso come luogo di confronto e proposta tra i vari soggetti del “sistema salute Italia”. “La nostra ipotesi”, ha precisato il segretario nazionale dell'Associazione, Claudio Giustozzi, “è la creazione di un tavolo di lavoro che, riunendosi con cadenza mensile, una volta a Roma ed una volta a Milano, giunga ad indicare in forma collegiale e indipendente quale devono essere gli elementi su cui poggiare un superamento concreto del meccanismo del payback. Il tavolo di lavoro coinvolgerà chiunque, facendo parte del sistema sanità, può portare un contributo reale per definire una nuova sostenibilità in sanità che assicuri: universalità delle cure, qualità dell'assistenza, attrazione di investimenti e competitività dell'intero sistema”. La proposta di un tavolo indipendente è stata immediatamente sostenuta dagli onorevoli Giovanni Monchiero e Paola Binetti, che sono intervenuti durante il dibattito. Per Monchiero il “payback è un meccanismo decisamente stravagante”, che può sicuramente essere superato anche grazie – ha detto Paola Binetti – ad “un tavolo indipendente che aiuti il sistema a sottrarsi alla seduzione dei tagli lineari”. “Il nostro obiettivo”, ha specificato Giustozzi, “è di definire con settembre un documento di sintesi che sottolinei i dieci punti essenziali per dar vita ad un nuovo rapporto tra mondo della ricerca e produzione e governance della sanità italiana. E' importante per noi che gli esiti e le risultanze del tavolo vengano portati all’attenzione del Parlamento e del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. Aggiungo inoltre, visto che è già stata annunciata la realizzazione di una 'Leopolda della Salute' per la fine di settembre, che è nostra intenzione portare questo nostro documento a Firenze come contributo indipendente al dibattito sulla sanità italiana del futuro”.