Il peso delle tasse sempre su noi
Nonostante il calo del prezzo del petrolio che è sceso con le quotazioni, da almeno 12 mesi, ai minimi solo in Italia il costo dei carburanti sia quello della benzina che del gasolio rimane sempre sugli stessi ritmi anche se con una leggera e modesta flessione. Questo sempre perché quando acquistiamo un litro di benzina e di gasolio contribuiamo pure ad una serie di questioni come al finanziamento del Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus), all’emergenza immigrati e alle alluvioni o disastri ambientali che in questi anni sono avvenuti nel nostro Stato. Quindi quello che incide sul prezzo dei nostri carburanti, oltre ai costi di produzione, anche la tassazione nazionale alta che nel corso di questi anni le tasse sul carburante ossia le cosiddette accise sono cresciute dal 29,1% al 46%. Allora viene sempre da chiedersi perché il nostro Stato deve fare la parte del “leone” perché aumenta le imposte senza sosta contribuendo al calo dei consumi e soprattutto a portare sempre di più ad una crisi economica che appare sempre di più un miraggio senza nessuna via per dar vita a una nuova economicità. Infatti le accise e Iva pesano, per quasi la maggior parte, sul prezzo finale dei carburanti sempre per poter coprire numerose clausole di salvaguardia delle leggi e decreti e per farci credere di finanziare la cultura e interventi post-alluvioni quando poi siamo state più volte smentiti da crolli di ponti costruiti di recente, o come i nostri tesori culturali e archeologici che non vengono tutelati e curati come dovrebbero anche perché rappresentano al storia della nostra nazione e sono di orgoglio per molti visitatori stranieri. Ma poi la cosa che dovrebbe più essere al cuore se noi finanziamo anche le post-alluvioni quando purtroppo ogni anno con l’arrivo delle piogge si presentano altre catastrofi ambientali ma allora noi finanzieremo ciò per tutta la nostra vita invece lo Stato di prevenire la nostra nazione da eventi catastrofici ambientali dato che oramai è conosciuto che in Italia parecchie regioni sono a rischio sismico o ecologico. Quello che si vuole anche sottolineare, come confermano anche i consumatori, che il prezzo della benzina e del gasolio continua a salire nonostante il petrolio sia crollato a 31 dollari al barile e ai minimi dal 2009, quando ad allora la benzina verde costava infatti solo 1,13 euro al litro. Si potrebbe anche proporre di non far pesare le tasse sui carburanti anche sui rifornimenti delle auto ad GPL o a metano. Caro Stato non stare sempre al lavoro per aumentare le tasse ai contribuenti ma qualche volta tassatevi anche voi…