L’educazione alla legalità

L’Istituto Comprensivo “Benedetto Croce” di Vitulazio (CE) mette in primo piano della sua offerta formativa l’educazione alla legalità che ha per contenuto una serie di regole nella vita sociale, la democrazia e dei valori civili. Non si tratta soltanto di realizzare un ottima iniziativa temporanea ma anche di costruire un importante percorso educativo che investa tutta l’istituzione scolastica e in particolare i docenti di tutte le aree disciplinari, che devono cercare di valorizzare i loro contenuti sul tema della legalità, che costituisce un’opportunità per dare un senso al futuro senza la criminalità. Laddove c’è la consapevolezza dei propri diritti e doveri con l’acquisizione di una  convinzione di una società di regole e di valori condivisi non può esserci la criminalità. Quindi è molto importante promuovere la legalità nelle scuole perché insegnare agli alunni il rispetto della dignità umana attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri di una società civile può costituire una buona chance per avere un futuro senza la criminalità. In tal senso la scuola deve impegnarsi sempre di più per attuare quotidianamente questi principi di legalità, che trovano la loro fonte ispiratrice nella Costituzione Italiana poichè solo con una scuola vitale su tale tema può concorrere a darci una società migliore e giusta. Per tale presupposto gli alunni dell’I.A.C. “Benedetto Croce” di Vitulazio oggi parteciperanno alla marcia per la Legalità, con partenza alle ore 9.00 dal plesso scolastico “J.J.Scialdone” per cui poi il corteo proseguirà per via Dante, via Roma con sosta in piazza Riccardo II, nella quale ci sarà il lancio dei palloncini che raffigureranno in cielo la legalità e l’intonazione dell’Inno Nazionale. Infatti in questi giorni il Senato della Repubblica  ha disposto che il giorno del 21 marzo, l’inizio del periodo primaverile, sia da dedicarsi alla celebrazione della giornata delle vittime della mafia ricordando quelle persone coraggiose che hanno pagato con la loro vita la lotta alla camorra e alla mafia in questi anni, in particolare il giudice Giovanni Falcone con la moglie e i tre uomini della scorta, il giudice Paolo Borsellino con i suoi cinque agenti, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa con la moglie e la scorta, il prete coraggio Don Pino Puglisi, Don Giuseppe Diana e il giovane giornalista Giancarlo Siani, con le altrettanto vittime di questo grave “male sociale” che dovremmo sconfiggere per sempre. Ma per sconfiggerlo la nostra società dovrebbe pure proporre delle mediazioni simboliche coinvolgenti anche perché molto spesso i nostri ragazzi non riescono ad identificarsi in questa società contemporanea, senza modelli di riferimento della legalità, in quanto hanno una sensazione di smarrimento e solitudine per cui loro errando dovrebbero pure maturare una coscienza civile e la consapevolezza che la legalità conviene ma ciò non accade nella maggior parte dei casi. Quindi è molto importante porre al centro dell’educazione scolastica il valore positivo delle regole senza immaginarle come frustanti o punitive e il tema della legalità per le sfide future a cui siamo chiamati per poter presentare un giorno una società giusta e democratica.

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