Ecco la Città della pizza

Il dott. Filippo Abbate, sindaco della Città di Bellona, ha deciso di mettere "nero su bianco” perché intende nominare Bellona CITTA’ DELLA PIZZA. Il Primo Cittadino, con la cortesia che lo distingue ci ha riferito: “Quasi mezzo secolo fa Bellona cominciò a popolarsi di pizzerie. Il fenomeno, perché di questo si tratta, ebbe inizio nella rinomata frazione Triflisco e successivamente ha interessato l’intero territorio comunale. Oggi Bellona pullula di pizzerie, oltre che di ottimi ristoranti, fregiandosi già del titolo di capitale della pizza. Con un’utenza oramai spopolante, la città delle Cammarelle, così anticamente denominata, deve fare i conti con il presente che si caratterizza con una stasi quasi totale in ogni settore economico dove l’unica eccezione è costituita proprio dalla ristorazione. E nell’ambito della ristorazione la pizza è sicuramente il pezzo forte per buoni palati e portafogli leggeri. Dunque, continua il Sindaco, bisogna prendere atto della realtà e dare un senso e un sigillo a ciò che colloca Bellona in posizione d’onore in un settore di estremo interesse.
L’amministrazione comunale ha deciso di dare un significato formale e un marchio indelebile a tutto questo che rende onore alla città inserendosi in maniera assolutamente positiva in un contesto economico già povero e largamente vessato da politiche generali non sempre attente alle reali condizioni della gente. Bellona va avanti e riconoscendo i meriti e la professionalità di tanti ristoratori e pizzaioli serva a irrobustire le basi per un futuro commerciale, turistico ed economico in continua crescita. In quest’ottica e nella prospettiva di allargare gli orizzonti turistico-alberghieri a partire dalla frazione, prossimamente borgo, di Triflisco, la giunta municipale ha adottato una apposita delibera di proposta al consiglio comunale per il riconoscimento del titolo di Città della Pizza. Praticamente un suggello che va oltre il semplice marchio di un posto dove la pizza diventa qualcosa di quasi sacro. Un po’ come il caffè napoletano che non si può bere se non si è in grado di apprezzarne il mistero”. Ancora una valida iniziativa da parte dell’Amministrazione diretta dal dott. Filippo Abbate che non deve inorgoglire i soli amministratori ma l’intera comunità.

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