Pasquetta: giorno di festa tra cultura e devastazione
Non è passato molto dalle festività pasquali, che in questo 2016 hanno visto un ritocco verso l’alto del numero di visitatori accorsi a vedere la nostra splendida Reggia di Caserta, registrando un picco di interesse di stampo culturale tanto inaspettato quanto soddisfacente.
A differenza del tradizionale bisogno di contatto con la natura, infatti, questa volta la Reggia di Caserta è stata sì protagonista della consueta gita fuori porta del Lunedì dell’Angelo, ma per quanto concerne la parte prettamente artistica degli appartamenti reali. Noto era infatti il divieto di accesso al parco per evitare assalti poco consoni al sito reale – seppur bucolico -, eppure tra la giornata di Pasqua e quella di Pasquetta sono stati circa undicimila i visitatori degli appartamenti reali.
Un segno questo della necessità di riscoprire le bellezze storico-artistiche del nostro territorio, e quale migliore occasione di un giorno di festa per apprezzare quanto abbiamo intorno?
Del resto, siamo quelli che vivono e respirano pezzi di storia ogni giorno, senza darvi il giusto peso, che però stiamo finalmente rivalutando, conoscendo e valorizzando sempre di più negli ultimi tempi.
Ma siamo anche gli stessi che, ad esempio, a fine Pasquetta si lasciano alle spalle una scia di devastazione e vero scempio in località meravigliose come il Bersaglio del monte Tifata a San Prisco, dove buste di rifiuti senza precisa locazione in assenza di appositi cestini, secchi, posate e bottiglie di ogni sorta sono stati disseminati in ogni dove senza un briciolo di senso civico, rovinando quanto ancora di buono ci è concesso da madre natura.
Prima di lamentarci di istituzioni e figure politiche che non ci rappresentano, organizzano, e curano adeguatamente il nostro territorio, dunque, non sarebbe forse il caso di rieducarci alla cura e al rispetto dell’inerme e meraviglioso ambiente che ci circonda?