Quarto Corteo regionale per la vita

 Per un giorno Caserta e Milano sfileranno insieme per la vita, e Caserta sarà meta di gruppi pro -life provenienti anche da altre province del Sud. Sabato 9 aprile, infatti, a partire dalle ore 16.30, si terrà anche a Caserta il quarto Corteo regionale per la vita contro l’aborto. Un appuntamento organizzato dal comitato No194, in collaborazione con il Movimento per la Vita di Napoli, il Festival della Vita, l’associazione Scienza e Vita, il Centro Italiano Femminile, Alleanza Cattolica, Giuristi per la Vita, Infanzia da Vivere di Caivano, l’associazione Logos di Caserta, Ora et labora per la vita. Saranno presenti inoltre rappresentanti del Rinnovamento dello Spirito Santo, gruppi di Boy Scout e studenti provenienti da diversi istituti di istruzione secondaria. Invitati al corteo anche don Giovanni Gionti, canonico del santuario di San Anna di Caserta, don Antonello, parroco del Buon Pastore di Caserta, la prof.ssa Rosa Marzullo Presidente Regionale del Centro Italiano Femminile, il dott. Raffaele Mazzarella Direttore del “Festival della vita”, l’avv. Fabio Candalino dei Giuristi per la vita, il dott. Mario Romanelli del MPV, il dott. Roberto Pugno di Alleanza Cattolica. Al corteo, che prevede il raduno alle ore 16.30, in Piazza Vanvitelli e l’arrivo in Piazza Dante, parteciperanno anche le sezioni dell’associazione NO194 provenienti da Avellino con Ivano Manno, Benevento con Gianluca Martone, Napoli con Anna Romano, Salerno con Daniele Carrano, Foggia con Marcella De Cristofaro, Battipaglia con Valerio Carreuzzo, Bari con Nicola Quatela, Salento con Chiara Picciolo e dal Molise con Rocco Caruso. ”Quello di sabato 9 aprile – spiega il preside Paolo Mesolella, coordinatore campano del movimento no194, è un corteo per dire un forte SI alla Vita e un NO fermo alla legge 194, legge ingiusta e assassina che ha causato dalla sua entrata in vigore ad oggi oltre 6 milioni di bambini soppressi con nel grembo materno. Legge che ci rende complici di questi delitti in quanto commessi nei nostri ospedali e pagati con i soldi delle nostre tasse . La legge 194 è una legge che d’altra parte non ha eliminato la piaga degli aborti clandestini che, solo in Italia, sono oltre 30 mila all’anno. A dimostrazione del fatto che la legalizzazione dell’aborto non ha per nulla sconfitto la piaga della clandestinità, ma ha aggiunto ad essa, un altro male legalizzato. L’aborto, del resto non è privo di oneri per lo stato se si pensa che è gratis per le donne che devono abortire, ma costa da 3 a 5 mila euro per i contribuenti”.

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