I miglioramenti genetici dell’A.N.A.S.B.

All’interno della Fiera Agricola ieri pomeriggio si è svolto un importante convegno “La selezione genetica e la competitività dell’azienda bufalina”, presso la sala mediterraneo, a cura dell’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufaline A.N.A.S.B. per parlare di diversi aspetti della genetica che riguardano questi animali suini. I lavori sono stati aperti dal Presidente dell’A.N.A.S.B., Francesco D’Ausilio che ha ringraziato tutti i presenti e anche alcune personalità importanti come il Prof. Zincarelli che ha dato tutta la sua vita a questo animale suino ed è uno dei protagonisti del miglioramento genetico di questo animale. In questi anni si sono avuti molti miglioramenti per questo settore dell’allevamento suino rispetto a quanto questo animale era quasi in via di estinzione negli anni ’50.  Oggi abbiamo molte tecniche di miglioramento e si augura che questa ripresa economica sia sempre favorevole al rinnovamento del nostro animale suino. A tale intervento è susseguito quello del direttore A.N.A.S. B., Angelo Colella, che ha parlato degli strumenti della selezione genetica che riguardano i grandi allevatori di cui possiamo avere due differenti interlocutori di stalla ossia l’allevatore inconsapevole, i quali rischiano allo stesso modo di quelli che giocano al gioco d’azzardo e l’allevatore consapevole che esegue dei calcoli per poter ottenere determinati obiettivi sapendo cosa migliorare. Infatti l’allevatore consapevole sa quello che possiede all’interno della sua mandria conoscendo i dati produttivi delle specie bufaline e utilizzando l’analisi del DNA per valutare le relazioni di parentela. In tutto ciò è molto importante perché il futuro della nostra mozzarella è legato ai quantitativi di latte che non è più un obiettivo ma è diventato un bisogno indispensabile, soprattutto in questo periodo di crisi economica. Su ciò si è scattata una specie di fotografia per la produzione del latte attraverso il valore di RANK che serve anche per la quantificazione economica. Ha finito il suo discorso con una frase “Auspico un futuro migliore come un serbatoio d’uovo”. Quindi è importante l’applicazione della genetica attraverso le biotecnologie della riproduzione come quella dell’inseminazione per poter avere degli miglioramenti genetici. Inoltre si è anche avuto l’intervento del Prof. Raffaele Ciaramella, medico veterinario libero professionista, che ha analizzato quattro aziende nel periodo 2002-2004 con visite periodiche per stabilire anche le principali criticità e patologie degli animali. Si devono attuare nuove strategie capaci di migliorare la produzione del latte come quella dell’inseminazione artificiale. Infine è intervenuto anche il Prof.Luigi Zicarelli, direttore del dipartimento di medicina veterinaria dell’Università Federico secondo di Napoli, che essendo un profondo conoscitore della realtà bufalina anch’egli ha illustrato degli miglioramenti genetici per una maggiore produzione del latte guardando con un occhio di rilievo alla qualità. Quindi si sono trattati importanti aspetti dei capi bufalini e vorrei concludere che con il termine allevatore di specie bufaline significa benessere animale, protezione dell’ambiente e tutela del nostro territorio.

 
 

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