Sciolto Brescello, il comune di Peppone e Don Camillo

Brescello, comune emiliano della "bassa" Padania assurto agli onori della conoscenza popolare grazie alla fortunata trasposizione cinematografica dei testi di Giovannino Guareschi, viene ora disciolto per presunte infiltrazioni mafiose e sottoposto a commissariamento.
La decisione, presa durante il Consiglio dei Ministri dello scorso 20 aprile, deriverebbe dagli esiti di un rapporto compilato nel corso del 2015 nel quale si farebbe riferimento a possibili infiltrazioni della 'ndrangheta in alcune decisioni politiche del comune.
In particolare, ma i dettagli non sono noti, si parlerebbe della delocalizzazione dei diritti edificatori residenziali da una zona a favore di un'altra del paese, quest'ultima denominata "Cutrello", proprio a causa della forte presenza di residenti originari del paese calabrese di Cutro.
Inoltre ci sarebbe una seconda vicenda relativa al repentino cambio di destinazioni d'uso di zone che da produttive sarebbero divenute a destinazione di tipo commerciale, con ovvio grande guadagno dei proprietari che, ancora ina volta, sarebbero in qualche modo collegati a gruppi mafiosi.
Insomma, questioni di losche manovre di malaffare ben lontane dalla poetica visione di Guareschi le cui storie erano imperniate sulle contrapposizioni degli ideali politici del tempo impersonificate dal sindaco comunista Peppone e dal reazionario parroco Don Camillo, amici prima che rivali e sempre pronti per il bene comune piuttosto che per il profitto personale.

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