In ricordo del prof. Antonio Martone

Ciao Antonio, a volte la vita ci riserva di conoscere uomini che con la loro cultura ci fanno vivere il ricordo dei momenti e dei fatti che hanno inciso, con maggior forza, le fibre più intime dell'anima. Tu caro Antonio, con il tuo enorme carico di memorie, dolori, speranze, paure, illusioni, senza apparire mi hai preso per mano ed hai illuminato in me le zone buie del mo sapere. Grazie Maestro. Un grazie che di certo dovrebbero esprimertelo coloro che come me hanno avuto la gioia di averti come amico. Ti preoccupavi del nostro "Dea Notizie". "Antonio, non preoccuparti, pensa a stare bene, di certo ci mancheranno i tuoi articoli ed i lettori capiranno. La salute è più importante di qualsiasi cosa. Stai tranquillo, il giornale continuerà il cammino e, quando ti sarai ripreso, la tua pagina è sempre ad aspettarti". Poi una telefonata che non avrei mai voluto ricevere mi ha comunicato la ferale notizia: "Il prof. Antonio Martone non è più tra noi". Resto pietrificato. Sembra che il mondo mi crolli addosso. Il cervello sembra non inviare più impulsi, il cuore si ferma e non ossigena più i miei muscoli, sembra di affogare nel lago del nulla. Dopo Franco Valeriani, anche Antonio Martone!
"Antonio, ma non avevamo assunto l'impegno di pubblicare il secondo volume del "Dizionario Etimologico pignatarese"? Ora sei volato in Cielo e mi hai lasciato una pesante eredità che non potrò mai assolvere: Non ho la Tua capacità e la Tua preparazione. Tu mi sopravalutavi. Eri convinto che potessi farcela da solo, No, Antonio, adesso che sei nell'Alto sai che dicevo la verità. Antonio sei insostituibile".

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