Decadenza culturale e smarrimento giovanile
Non è il caso scrivere ancora sul recente fattaccio avvenuto nella Provincia di Salerno dove un gruppo di adolescenti, tutti compresi tra i 14 e i 16 anni, avrebbero stuprato una coetanea.
Sul caso indagano le Forze dell'Ordine e la Magistratura e correremmo solo il rischio di ripetere stancamente i contenuti delle poche agenzie già note a tutti. Alimenteremmo, tra l'altro, solo la morbosa curiosità che taluni nutrono per questi casi.
Il brutto fatto di cronaca, tuttavia, dà lo spunto per tentare di fare delle riflessioni sui perché oggi, apparentemente più che in passato, accadono squallori del genere.
Certamente il primo nucleo sociale a cui si fa riferimento è la famiglia. In capo a meno di tre quarti di secolo siamo passati da una società fondamentalmente contadina, in cui le famiglie erano numerose ed allargate a nonni e zii, a nuclei familiari praticamente assenti.
L'epoca post contadina, ma ora possiamo dire addirittura post industriale, ci rappresenta una famiglia ben più ristretta, spesso del tutto disgregata. Talvolta, infatti, non è nemmeno una famiglia: tanti i casi in cui ci sono divorzi o separazioni e i figli, spesso solo uno, contesi tra i due genitori belligeranti ma nella pratica abbandonati a sé stessi.
E quand'anche i genitori non siano in guerra tra loro, complice anche la profonda crisi economica che oramai attanaglia da almeno un ventennio buona parte del vecchio continente (Italia compresa), assistiamo a una profonda decadenza culturale e morale delle famiglie.
I modelli di riferimento, non potendo essere i genitori che per buona parte della giornata sono entrambi lontano da casa per lavoro o i nonni allontanati in pensionati perché ingestibili per i figli forzatamente assenti (ma, talvolta, si tratta solo di una presunta modernità in quanto i nonni sarebbero perfettamente autosufficienti), vengono proposti da cinema, TV e da internet.
Anche la TV di Stato, che per ragioni di audience propone sempre più programmi pregni di contenuti violenti e di rimandi sessuali, nonché mitizza personaggi disposti a ogni cosa per soldi (è il vecchio adagio giornalistico per cui una notizia, per destare interesse, deve avere le tre "S" ossia raccontare di storie di sesso, sangue e soldi), concorre come fonte della moderna etica degli adolescenti.
Con questi presupposti anche la scuola, con buona pace dei molti educatori bravi che ci lavorano, può fare ben poco quando non supportata da famiglie assenti e presuntuose. Spesso, difatti, famiglie normalmente assenti divengono presentissime a rilevare taluni interventi educativi di maggiore incisività, condotti per il solo bene dei ragazzi, squalificando del tutto le uniche figure in carne ed ossa di riferimento che i loro figli hanno.
Così che una parte degli adolescenti vive e cresce eticamente abbandonata a sé stessa, secondo regole che si sviluppano spontaneamente tra coetanei, talvolta avulse da ogni morale accettabile.
Ecco perché senza grande meraviglia per gli studiosi, ma con grande apparente sorpresa di qualche genitore bruscamente riportato alla realtà dalle malefatte del proprio delfino, derive come il bullismo o il fenomeno degli stupri da parte del branco sono fenomeni destinati ad aumentare.
È evidente che, a causa della sempre più giovane età dei protagonisti di queste "bravate", non è certamente il sistema giudiziario, nel senso repressivo del termine, che potrà mai fare invertire questo preoccupante trend.
È chiaro che quanto non inculcato nei primi anni di vita dei figli da parte dei genitori, ossia con l'esempio di una loro concreta e costante presenza, il saper vivere in un consesso civile non potrà essere indotto da nessun Magistrato o riformatorio.
Analogamente nessuna punizione inflitta a giovani aguzzini potrà mai essere compensativa per le vittime restituendo loro il senso di vuoto e di perdita di ogni riferimento umano a valle di inenarrabili violenze.
È quindi ovvio che il cambio di mentalità deve concretizzarsi operando perché alle famiglie sia permesso un sistema di vita di maggiore vicinanza ai figli e controllando, cosa sarebbe possibile in più breve tempo, che film, telefilm e contenuti multimediali proposti in TV e internet abbiano una minore esaltazione della violenza e un maggiore valore educativo.