Sedentarietà, muoversi per capire di più studiando di meno e non solo…

Il titolo sembra un paradosso, ma è la soluzione provata non solo per studiare di meno ma anche per vivere meglio e più a lungo. I Teen agers dei nostri giorni sono sempre di più ragazzi da divano, sdraiati, divaccati, pigri, teleguidati da un telecomando. Infatti tablet, telefonini, pc e tv sono si interessanti e indispensabili, oggi come non mai, ma purtroppo non inducono certamente al movimento, facendo diventare la "sedentarietà" una vera e propria patologia dalle dimensioni nascoste ma preoccupanti nel nostro Belpaese. Infatti secondo i dati Istat il fenomeno riguarda circa 24 milioni di italiani pari al 42% della nostra popolazione, siamo tra le 20 nazioni più pigre al mondo. Secondo la Federazione dei Medici Sportivi Italiani la "sedentarietà" dovrebbe essere considerata una vera e propria patologia riconosciuta dal servizio sanitario nazionale alla stessa stregua del diabete e delle patologie cardiovascolari. Un altro dato importante è emerso dai recenti studi medici, che hanno messo in relazione esercizio fisico, cervello e mente, riuscendo quindi a dimostrare che la sedentarietà oltre ad arrecare vari danni fisici e cellulari, danneggia anche mente e il senso dell'orientamento, mentre l'attività fisica, al contrario, favorisce un effetto neuroprotettivo con risultati benefici sull'apprendimento. Quindi, di conseguenza, possiamo affermare che chi si muove di più dovrà studiare di meno. L'imperativo è cambiare rotta, con uno stile di vita migliore e diverso, solo così e col contributo di tutti: scuole, amministrazione comunali e famiglie, possiamo ricominciare a far sognare ai nostri ragazzi un futuro migliore e più longevo rispetto a quello che si prospetta con questo stile di vita.

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