Dal Convitto Nazionale “G. Bruno” riceviamo

Credo che saremo tutti contenti e raggianti (soprattutto i precari storici della scuola) nel sapere che abbiamo ben 2007 docenti di religione in Campania (825 alle superiori e 1182 alla primaria).
Siamo arcicontenti che questi docenti, il cui unico merito spesso è stato solo quello di essere parenti di monsignori e vescovi, e di aver preso un diplomino di non grande valore ad uno dei tanti Istituti Superiori Religiosi.
Quando vedo gli sforzi che devono fare i nostri giovani per vincere una cattedra, i concorsi veri perché aperti a tutti, che devono affrontare, mi domando perché in Italia ci debbano sempre essere alcuni più uguali degli altri. Che poi, da dirigente scolastico devo dire che questi docenti vanno per proprio conto: sono IRC cioè insegnanti di Religione Cattolica per definizione, ma, con la scusa che non devono fare i catechisti, non insegnano ai nostri alunni nemmeno a riflettere sul Padre Nostro: sono tuttologi che si improvvisano psicologi, sociologi, studiosi di religioni comparate e quant’altro, e poi i nostri ragazzi hanno ormai perso contatto con una fede che pure dovrebbe essere nel nostro DNA.
Abbiamo capito che da molti la scuola è considerata una specie di comodo parcheggio dove poter comodamente poltrire, ma i generosi tentativi di riforma e le iniziative che a tutti i livelli si vanno facendo per avere una scuola più centrata sul processo educativo, più aperta all’insegnamento di quei valori che, soli, possono essere un ostacolo al terrorismo violento e al relativismo egoistico sono destinati a fallire dinanzi alla logica veterodorotea del “quieta non movere”.
Maddaloni,5/7/2016
IL RETTORE Prof. Michele Vigliotti

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post