L’ignoranza

Secondo un qualsiasi dizionario definisce il termine “ignoranza” come l’ignorare determinate cose, per non essersene mai occupato o per non averne avuto notizia; oppure di chi manca di educazione. Ha un volto e come possiamo riconoscere una persona che ignora?
Be il ritratto di tale individuo per essere descritto in questo modo: lo si riconoscere perché indifferente, ha un viso inespressivo, non si confronta con gli altri, non sopporta critiche, non ama sottolineare i contributi altrui, ma i suoi “i risultati personali”. E’ scorretto, utilizza il lavoro, le idee, la fatica degli altri senza riconoscere il merito di chi ne è stato il protagonista, è arrogante e invadente, non gli interessa il problema vero, perché il fine giustifica i mezzi-sempre! Non si impegna in un’azione di emergere, di distinguersi per un risultato di qualità, neanche per se stesso, non capisce la realtà, non è presente, vive in un altro mondo, la realtà è sempre un’altra, quella che conviene. Non ha come priorità quello di capire la relazione o quel che gli si sta proponendo perché persegue un altro scopo, non è cattivo è semplicemente egoista, e opportunista. E’ essenzialmente solo, anche se illuso perché appartenente a una comunità di qualsiasi tipo, come un partito o una comunità religiosa. Misura le proprie scelte quindi anche di “voto” sul filo dell’interesse economico. Magari senza volerlo, ignora il “bene comune”, è indifferente alla “cosa pubblica”, che non gli appartiene, è compito di altri. Si getta in politica quando questa serve a conservare il suo interesse privato ed economico, fa politica da sempre e semplicemente non capisce che è il momento di cambiare vita, di fare altro. La politica non è una professione, è un’arte, ovvero “l’arte del possibile alla luce di un’ideale”, e la si deve esercitare per esprimere la propria creatività. Quest’ultima ha bisogno di cambiamento per essere utile a se stessa e agli altri. Se cosi non fosse il volte sarebbe luminoso e trasparente perché intento a impegnarsi a sanare quella realtà turbolente e sofferente, che non è data da una democrazia consolidata, ma da una democrazia liquida. Ecco questo è il ritratto di una persona che non vuole il cambiamento ne suo personale, ne della sua comunità. E quindi dove l’ignoranza urla, l’intelligenza tace, è una questione di stile!  

     

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