La conquista della Luna

Quarantasette anni fa, il 16 luglio 1969, tre uomini partivano per un viaggio che avrebbe cambiato per sempre la percezione dell'umanità.
Si trattava dell'equipaggio dell'Apollo 11, la missione spaziale che portò per la prima volta un uomo a porre il piede su un mondo nello spazio che non fosse la Terra, composta dagli astronauti Neil Armstrong (Comandante), Buzz Aldrin e Michael Collins.
Dopo oltre tre giorni di viaggio, il 20 luglio 1969, finalmente il modulo lunare si posava sulla superficie del nostro satellite tra le parole concitate che Tito Stagno, giornalista televisivo italiano dell'epoca, pronunciava a una intera Italia incollata agli apparecchi televisivi (in bianco e nero e con tecnologia a valvole) dell'epoca. Storica la frase del Comandante Armstrong, il primo ad uscire, al momento di toccare col piede il suolo lunare: "È un piccolo passo per l'uomo ma un grande balzo per l'umanità".
La missione si concluse felicemente col rientro degli astronauti sulla Terra ammarando il 24 luglio 1969 nell'Oceano Pacifico, dopo ben otto giorni di missione.
Ma ripercorriamo dall'inizio come fu possibile questa incredibile impresa.
La seconda guerra mondiale aveva sollecitato scienziati e tecnici alla creazione di nuove armi.
Grazie al genio ingegneristico di Wernher Von Braun, tedesco poi trasferitosi negli USA alla fine della guerra nell'ambito del programma "Paperclip", i nazisti si erano dotati dei razzi  V2, il progenitore di quelli che sarebbero stati i veicoli di lancio della NASA denominati Saturn V.
E proprio immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale, diventò chiaro che si andava profilando una competizione politica, militare, scientifica e tecnologica tra gli USA e l'URSS, un tempo alleati.
Una escalation che portò quindi anni dopo, nel 1961, il presidente Kennedy a iniziare il "programma Apollo", con l'intento di portare l'uomo sulla Luna entro il decennio.
Inimmaginabili le problematiche tecniche che si dovettero affrontare. Basti pensare che un moderno telefonino ha, e di gran lunga, più potenza di calcolo delle semplici macchine da calcolo utilizzate all'epoca e che il calcolatore di riserva sulle navicelle era il regolo calcolatore, una sorta di righello dotato di parti mobili, col quale fare più o meno velocemente e approssimativamente operazioni come moltiplicazioni e divisioni.
Nonostante mezzi incredibilmente meno sofisticati di oggi, il programma spaziale di Kennedy ebbe lo sperato successo nei termini temporali auspicati dal Presidente.
Ma non si deve credere che non ci furono difficoltà o incidenti.
Solo due anni prima, nel gennaio del 1967, morivano Grissom (Comandante), White e Chaffee nel corso di una prova di lancio della missione Apollo 1.
Furono i primi astronauti statunitensi a perire nel testardo vittorioso percorso che portò l'uomo alla conquista di un altro mondo.

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