I siti genomici della malattia depressiva

Pochi giorni fa sulla rivista scientifica “Nature Genetics” è stata riportata una ricerca eseguita su un campione di estese dimensioni e i risultati hanno confermato la presenza, per la prima volta, di 15 regioni genomiche legate alla depressione nelle persone di origine europea. Molte di queste regioni sono implicate nella regolazione dell'espressione genica e nella nascita di neuroni cerebrali. A questi risultati si è giunti senza il sequenziamento del genoma di nessuna persona europea ma sono stati analizzati i dati condivisi da persone che avevano acquistato i propri profili genetici in modo online. Prima di tale ricerca vi era solo stato l’approccio convenzionale del sistema “genoma-wide” che permette di scansionare il genoma umano alla ricerca di geni coinvolti nella malattia depressiva ma con tale metodo non si era riusciti ad individuare i siti cromosomici responsabili della depressione. Poi la strategia dei ricercatori è stata rivolta a quella di adottare un campione più numeroso, circa 350000 persone in tutto, trovando le 17 varianti genetiche depressive in 15 aree chiave del genoma umano. Nonostante i siti genomici rappresentano solo una piccola parte del rischio depressivo, i risultati ottenuti con tale strategia di ricerca si potrebbero integrare con i metodi tradizionali dei dati 'crowd-sourced', cioè quelli provenienti da grandi campioni di persone. Non resta che aspettare questo duro lavoro di integrazione dei dati.

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