Le amate mosche
La Musca Domestica, ovvero la mosca domestica, è un insetto in grado di riprodursi con estrema facilità, sia per la capacità di deporre le uova all'interno di qualsiasi materiale di natura biologica in decomposizione, sia per la velocità con cui le larve raggiungono lo stato di individuo adulto, capaci al loro volta di riprodursi in circa dieci giorni. Le mosche che sbattono sul vetro si fanno male? la risposta è NO. Poiché il sistema nervoso delle mosche è diverso da quello dei mammiferi, uccelli e pesci, infatti esse non presentano i recettori del dolore, cioè cellule specializzate in grado di inviare segnali al cervello attraverso il midollo spinale, e non sono in grado quindi di interpretare gli stimoli esterni. Infatti probabilmente una mosca con un'ala spezzata cercherà di volare di nuovo, proprio perché non provano dolore. Anche se sono mosche domestiche, esse sono in grado di volare per alcuni chilometri dal luogo in cui sono nate. Le ritroviamo negli ambienti domestici ed in ambienti esterni, ma sempre con clima caldo. Si dice che molti milioni di anni fa, in Antartide fossero presenti anche le mosche. Infatti si scoprì che in una remota valle glaciale vi era una larva di mosca nel suo bozzolo. Questo piccolissimo fossile è stato trovato a circa 500 chilometri dal Polo sud, nella cosiddetta Meyer Desert Formation, ed appartiene ad una famiglia di mosche di cui fa parte anche la comune mosca domestica. Secondo uno studio ci sono due possibili spiegazioni del perché le mosche erano in un ambiente cosi freddo. La prima spiegazione e che le mosche sono arrivate al Polo sud durante un periodo più caldo, dai 3 ai 15 milioni di anni fa, oppure la seconda ipotesi è che facevano già parte della fauna originale del Gondwana, un super continente formato dagli attuali continenti meridionali, e quindi si sarebbero estinte qualche decina di milioni di anni dopo, cioè quando l'Antartide divenne più freddo. Un motivo evoluzionistico è legato alla durata della loro vita troppo breve, circa 2-3 settimane, perché traggono lezioni utili dalle esperienze dolorose.