Chewing gum
Cosa succede se ingoiamo un chewing gum? Si incolla alle pareti di stomaco e intestino? Davvero ci voglio sette anni per digerirla? Fortunatamente la risposta è, NO. La digestione include tre fondamentali processi: la masticazione, durante la quale il cibo ingerito viene sminuzzato grossolanamente; una seconda fase, in cui enzimi e proteine presenti nella saliva e nello stomaco demoliscono gli alimenti nelle loro componenti principali, traendone i nutrimenti che saranno assorbiti dall’intestino; e un terzo momento in cui succhi gastrici e acidi dissolvono quanto è rimasto permettendo la successiva espulsione. I chewing gum sono fatti di gomma base, aromi, additivi, zuccheri o dolcificanti e oli vegetali; mentre le altre sostanze vengono demolite ed eliminate o assorbite facilmente, la gomma vera e propria resiste all’attacco di enzimi, acidi e proteine. Tempo fa per il confezionamento delle chewing gum si usava il chicle, una gomma naturale ricavata dal lattice della sapota, una pianta del Centro America. Oggi si usano per lo più gomma arabica (naturale e intaccabile dagli acidi dello stomaco), oppure polimeri sintetici non biodegradabili e non solubili in acqua, che invece non vengono smaltiti nel processo digestivo. Anche se non demolita facilmente, questa gomma si fa tranquillamente largo nel tratto digerente, e viene in genere espulsa entro un paio di giorni. Segue quindi la sorte degli altri corpi estranei introdotti nell’esofago, come ad esempio le monete, se inferiori di 2cm di diametro, riescono a sorpassare lo stomaco e raggiungere il retto. Quindi gli unici a correre rischi reali sono coloro che ingeriscono gomme d’abitudine, perché l’accumulo di chewing gum possono causare occlusioni intestinali o attaccarsi alle pareti dello stomaco, e vanno rimosse chirurgicamente, ma in genere i sintomi si presentano dopo pochi giorni, ben prima dei setti anni di cui sentiamo spesso parlare.