Protesi d’anca
L’intervento di sostituzione protesica dell’articolazione coxo-femorale (nota, comunemente, come “protesi d’anca”), praticato ormai da decenni, ha registrato, negli ultimi periodi, una netta evoluzione in senso migliorativo, sia in relazione alle modalità di esecuzione sia per quanto riguarda l’innovazione ed il perfezionamento dei materiali con i quali è prodotta la protesi stessa.
Alla luce di tali significativi progressi, presso la Casa di Cura “Villa Fiorita” di Capua (Ce), vengono messe in atto tecniche che prevedono un accesso chirurgico “mininvasivo” congiunte all’applicazione di protesi di dimensioni ridotte e dal design maggiormente funzionale.
Come conferma lo stesso Responsabile della Unità Operativa di Ortopedia, Dott. Mauro Di Costanzo, il superamento delle vie chirurgiche convenzionali di accesso comporta la sola resezione di alcuni muscoli e tendini prima del posizionamento della protesi: la via d’accesso “anteriore” è una tecnica che consente, quindi, di ridurre sensibilmente il rischio di danneggiare i vasi sanguigni ed i nervi che si trovano intorno all’articolazione dell’anca.
Contestualmente all’evoluzione della tecnica chirurgica, presso la Casa di Cura “Villa Fiorita”, vengono, altresì, applicate protesi di ridotte dimensioni, progettate e costruite con peculiari materiali e caratterizzate da un design molto evoluto.
Tutto ciò, secondo quanto ribadito dal Dott. Di Costanzo, garantisce un notevole miglioramento dei risultati clinici e funzionali, che si sono dimostrati molto stabili nel tempo, e che hanno consentito la possibile estensione delle indicazioni all’intervento anche a pazienti più giovani, cioè di età compresa tra i 30 e i 40 anni.
Pertanto, si può ritenere che le suddette innovazioni nel campo della sostituzione protesica dell’anca permettano una ripresa decisamente più rapida da parte del paziente, con evidente riduzione dei tempi dell’ospedalizzazione e della successiva riabilitazione.
Una accurata pianificazione dell’intervento, con relativa valutazione delle difficoltà chirurgiche, nonché una maggiore attenzione al controllo del dolore postoperatorio, completano il quadro di una moderna “protesi d’anca” effettuata, quindi, nel massimo rispetto delle condizioni generali del paziente e con l’obiettivo del suo pronto e completo recupero clinico-funzionale ed evidente miglioramento della sua complessiva “qualità” di vita.
“Questa nuova tecnica, ha detto il Dott. M. Costanzo, è rivolta in modo particolare alle persone anziane, che rappresentano quella fascia di popolazione, che statisticamente ha maggiore necessità di questo tipo di chirurgia, diminuendo drasticamente i tempi di attesa”.
Numerosi sono stati gli interventi effettuati, presso la Casa di Cura “Villa Fiorita” di Capua (CE), dal Dott. M. Costanzo, definito un grande per professionalità ed umanità. Non si agisce solo con mano: esiste anche il potere terapeutico della parola. Giovanna Petruccelli.