Gentiloni non licenzia ma riconferma Lorenzin
“Per un attimo ci avevamo sperato, ma il neo Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni alla fine ci ha delusi. Beatrice Lorenzin è ancora a capo del Dicastero della Salute”. Sono queste le parole con cui Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’Associazione Dossetti, ha commentato nel primo pomeriggio di oggi la riconferma della Ministra, dal 2013 in forze alla squadra di Governo e, ieri, nuovamente confermata alla guida dell’organo dell’Esecutivo.
“Cambiando l’ordine degli addendi, certamente il risultato non cambia – ha poi proseguito Giustozzi, già fortemente critico verso le dichiarazioni di Lorenzin in merito alle migliorie sanitarie che sarebbero conseguite dalla modifica del Titolo V della Costituzione. “ Dopo aver illuso i malati italiani, in modo particolare i diabetici, con la favola del Sì al referendum che avrebbe magicamente avviato i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) – ha chiosato il Segretario – ci chiediamo quale sarà il prossimo coniglio dal cilindro di questo Ministero, al cui timone Lorenzin continua a resistere”.
La Dossetti – dal 2000 ad oggi in prima linea per la salvaguardia del diritto alla Salute e per il ripristino delle Pari Opportunità nell’accesso alle cure in tutto il territorio nazionale – non ha mai nascosto evidenti perplessità su alcune pubbliche dichiarazioni della Ministra Lorenzin – che rimarrà negli annali per lo scivolone preso in occasione della campagna sul Fertility Day: “Auspichiamo vivamente la riabilitazione della dott.ssa Daniela Rodrigo – ha sottolineato al riguardo – augurandoci che, da questo momento, il Capo del Dicastero riesca a distinguere il bianco dal nero, evitando magari nuovi scivoloni dai contorni pseudo razzisti. Sarebbe interessante sapere quanto denaro pubblico si è speso in tal circostanza e se tali somme siano state in qualche modo restituite al contribuente”.
Solo due mesi fa, a ridosso della querelle per lo stanziamento dei fondi 2017 per il comparto, il segretario dell’associazione intitolata al presbitero, giurista e deputato della I Legislatura Giuseppe Dossetti, aveva parlato di “Sanità allo sbando e SSN non lontano dalla bancarotta”. Ieri, la doccia fredda giunta con l’ufficializzazione del Governo Gentiloni: “Le minestre scaldate non ci sono mai piaciute – ha concluso Giustozzi – ma non per questo getteremo la spugna, determinati più che mai nel nostro percorso di risorgimento civile dei diritti di tutti i malati, in particolar modo di quelli illusi dal miraggio referendario di un farmaco innovativo che mai arriverà”.