Paolo Bini espone nelle Retrostanze del Settecento – Reggia di Caserta
Dopo la mostra personale alla Everard Read Gallery di Cape Town (Sudafrica) e dopo aver vinto la XVII edizione del Premio Cairo al Palazzo Reale di Milano, l'artista Paolo Bini (Battipaglia, Salerno, 1984) su invito della Direzione Generale della Reggia di Caserta, in collaborazione con la galleria Nicola Pedana di Caserta e sotto il Matronato della Fondazione Donna Regina Museo MADRE di Napoli, realizzerà una mostra personale presso le stesse sale che fino a qualche mese fa hanno ospitato la prestigiosa Collezione TerraeMotus. L’inaugurazione sarà domenica 18 dicembre alle ore 17.
La mostra dal titolo "Left Behind", a cura di Luca Beatrice (curatore del Padiglione Italia, Biennale di Venezia 2009), si terrà in quattro ambienti differenti delle Retrostanze del Settecento, al primo piano della Reggia. Si tratta di un’esposizione site-specific. Nelle quattro sale in cui si divide saranno allestite le differenti opere che Bini ha progettato appositamente per gli spazi. Nella prima stanza l'artista ha realizzato mediante i refusi delle sue strisce tre grandi dipinti in acrilico su tela. Nel secondo ambiente viene presentata una serie di opere pittoriche monocromatiche in acrilico su nastro di carta su tela, tecnica singolare di Bini, che comporranno una grande costellazione con evidenti richiami al modus operandi di allestire le quadrerie borboniche. Nella terza e nella quarta stanza Paolo Bini ha ideato due opere a carattere ambientale, "Paradise box", già presentata alla recente Art Verona | Project Art Fair, e un wall painting in un serrato dialogo con gli affreschi della volta. La mostra, corredata dal volume monografico a cura di Luca Beatrice, sarà visitabile fino al 18 gennaio 2017. Nel catalogo i testi di Luca Beatrice, Andrea Viliani e Arianna Baldoni.
BREVE NOTA BIOGRAFICA Paolo Bini (Battipaglia, Salerno, 1984). Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli al Dipartimento di Scenografia, ha studiato con Massimo Bignardi e Salvatore Michelino. Nel 2007 è stato assistente dello scenografo Gerardo Viggiano presso il Cinespettacolo della Grancia a Brindisi di Montagna. L’esperienza nel campo della scenografia ha contribuito e ancora oggi contribuisce, talvolta, alla “messa in scena” delle sue opere. Nel 2008 dopo la mostra “Casellari della Memoria” presso l’Università di Siena, Palazzo San Galgano, una sua opera entra nella Collezione d’arte contemporanea della Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena, mentre l’anno seguente un suo lavoro entra a far parte della Collezione permanente del Museo – FRAC, Baronissi. Nel 2010 tiene prima una mostra personale presso Museo Palazzo Bianco a Genova e successivamente partecipa alla Residenza Artistica presso il Grad Kultural Center di Belgrado a cura di Componibile62 e lavora per un periodo all’Avana grazie a un progetto a cura del Centro Di Sarro, Roma. In questa occasione espone per la XIII Settimana della Cultura e della Lingua Italiana presso il Museo San Francisco de Asìs della capitale cubana. Questi due viaggi segnano profondamente l’assetto evolutivo nell’esperienza artistica di Bini in dialogo con il suo lavoro su tematiche come la dissolvenza e l’atmosfera. Nel 2013 è il primo artista a inaugurare la Residenza ARP, invenzione del Centro Documentazione Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro a Cape Town. In quell’occasione tiene una personale dal trasognato titolo “Brink of the Ocean” presso Provenance House a Cape Town. Nel 2014 tiene prima una personale presso il Museo Casa Ludovico Ariosto a Ferrara, poi una doppia personale con Donald Baechler presso la galleria Pedana di Caserta e successivamente presenta un’opera site-specific presso la Fondazione Donna Regina – Museo MADRE di Napoli. Nel 2015 entra a far parte della Presidential Collection of Public Works di Cape Town e della Leuu Collection di Franschhoek. Durante l’anno in corso tiene la sua seconda personale in Sudafrica presso la Everard Read Gallery, un suo dipinto entra a far parte della Collezione Permanente del Museo MADRE di Napoli e vince la XVII Edizione del Premio Cairo. Vive e lavora a Battipaglia, Salerno.