Il Presepe esposto in Via Silvagni
Quest’anno, grazie al fattivo interessamento di Antonio PAGLIA, due cittadini casagiovesi esporranno il loro presepe nel cortile sito in Piazza Silvagni nr. 29 a Casagiove e sarà inaugurato alle ore 9.00 di domenica 17 dicembre 2016, presente il Sindaco Roberto CORSALE e la sua Giunta, il Comandante della Stazione dei Carabinieri Antonio COPPOLA e il parroco don Lorenzo MAGGETTI della Chiesa di Santa Croce di Casagiove. L’opera di Massimo PALMIERI e Giuseppe BENCIVENGA, di parecchi metri costruito con tubi innocenti e pannelli d’acciaio, nasce da una fede genuina e rispettosa della tradizione e vuole fa rivivere, attraverso la visione e sensibilità personale, il mistero della Notte Santa. Massimo lavora presso EUROBET di Casagiove, mentre Giuseppe è tecnico del suono e delle luci a Napoli. Il presepe, che ha richiesto due mesi di lavorazione per la sua costruzione, è tutto meccanizzato ed elettronico. Contiene materiale raccolto in montagna, come il muschio, i sassi e le pietre sono incollate una ad una e formano una cascata con relativo laghetto e con il riciclo dell’acqua, proprio come lo abbiamo conosciuto nel più famoso “Natale in casa Cupiello” di Eduardo. Ogni pastore è in movimento ed i più piccoli oggetti, come sedie e tavoli sono stati fatti tutti a mano ed i pastori d’epoca provengono da Acireale e da San Gregorio Armeno a Napoli. Il tutto animato. In tante famiglie italiane, seguendo una bella e consolidata tradizione, subito dopo la festa dell’Immacolata si inizia ad allestire il Presepe, quasi per rivivere insieme a Maria quei giorni pieni di trepidazione che precedettero la nascita di Gesù. Costruire il Presepe in casa può rivelarsi un modo semplice, ma efficace di presentare la fede per trasmetterla ai propri figli. Il Presepe ci aiuta a contemplare il mistero dell’Amore di Dio che si è rivelato nella povertà e nella semplicità della grotta di Betlemme. Con il termine presepe oggi si intende la descrizione scenografica dell’evento di Betlemme, specchio della società che l’ha prodotto: derivato da una folta tradizione culturale, tanto che in molti momenti della storia del presepe esso diviene moda ed allestimento, accantona gli aspetti religiosi per esaltare la fastosità dello spettacolo, l’estro, l’invenzione e il gusto dell’immagini. Emblematico resta il presepe napoletano fenomeno storico- antropologico in cui la tradizione presepiale sembra derivare dalla combinazione mitico-rituale della complessità urbana e umana di Napoli, che avrà il suo momento di maggiore splendore nel settecento, in cui si riflettono le anime, i vizi, le virtù, i timori e le speranze che abitano la coscienza della collettività, dove l’aspettativa messianica della redenzione s’intreccia con quella della redenzione dai bisogni. Il Presepe è un elemento della nostra cultura e dell’arte, ma soprattutto un segno di fede in Dio, che a Betlemme è venuto “ad abitare in mezzo a noi”.