Dichiarazione Spirituale di Suor Teresa Manzo
Il 1 ° giorno dell’anno, dopo la celebrazione della Santa Messa delle ore 11,00, nella Chiesa Maria SS. delle Grazie, i fedeli hanno avuto la possibilità di ascoltare la ‘dichiarazione spirituale di suor Teresa Manzo.
La suora con modi molto dolci, di statura piccolina, mi ha ricordato ‘Madre Teresa’ è riuscita ad emozionarmi per la sua dichiarazione che, volontariamente, ha letto a tutti i fedeli.
A quindici anni e tre mesi – lei ha iniziato – nel 1945 Teresa Manzo lasciava la sua cara famiglia in Cancello ed Arnone, in cui era nata il 23 dicembre 1929 ed entrava in convento per Postulantato nelle ‘Ancelle dell’Immacolata’ a Santa Maria Capua Vetere, ma serie ragioni di salute, la costrinsero per un breve periodo a curarsi in casa; in seguito,ritornava in convento e, dietro comune decisione con la Madre Generale , passava nell’altra Congregazione delle ‘Suore degli Angeli Adoratrici della Santissima Trinità’.
Da allora non ha mai abbandonato l’abito e la missione delle figlie della Beata Serafina Micheli conservandosi fedele ai voti finché il Signore non la chiama lassù con sé.
Come spesso ribadiva San Giovanni Bergmans “Vita communis mea maxima penitentia” ossia “La vita comune è la mia massima penitenza”, le sofferenze dovute alle incomprensioni non risparmiano nessun discepolo. Basta andare alle ‘Vite dei Santi’ per vedere le indicibili sofferenze arrecate loro dagli stessi confratelli e consorelle e persino da parte di Alti Dignitari del clero.
Alcuni esempi tra i tanti Santi e tra le tante loro persecuzioni: cosa non passò Santa Margherita Maria Alacoque, allergica al formaggio, con la consorella addetta al refettorio che glielo serviva puntualmente e sadicamente?!… Cosa non passò Padre Pio per la relazione a Roma di padre Agostino Gemelli, venendo trattato con diffidenza persino da Papa San Giovanni XXIII?!…Cosa non passò San Luigi Orione con la Curia Diocesana di Messina?… Cosa non passò Madre Speranza col sacerdote che le fece rapporto a Roma contro i suoi orfanotrofi?… Cosa non passò San Giovanni Bosco quando la carrozza era già pronta per accompagnarlo in manicomio? Si arriverà persino all’inverosimile quando San Salvatore da Orta dirà all’operaio che starà cadendo mortalmente dall’impalcatura, lasciandolo sospeso nel vuoto sotto gli occhi di tutta la popolazione accorsa a vedere il duplice miracolo: “Aspetta, che prima devo andare a chiedere permesso ai Superiori per intercedere per la tua incolumità in questo incidente!…” E gli esempi sarebbero tanti, ma questi bastano per comprendere quanto il Santo Vangelo, ovvero la Verità, quando afferma che fino alla fine del mondo il grano sarà misto all’erbaccia.
E Suor Teresa ha ubbidito sempre alle Madri Superiori ed ai Presuli Diocesani rimettendosi alla loro volontà perché per la Santa Madre Chiesa l’ubbidienza è sacra: laddove vi è l’ubbidienza vi è Cristo. Non a caso la Madre Fondatrice che vide negli stessi festeggiamenti ufficiali nazionali prussiani nella sua Patria di Eisleben, Martin Lutero nell’Inferno il 10 novembre 1883, attribuiva alla disobbedienza superba, ai Superiori ed al Vicario di Cristo la sua eterna dannazione.
Era la seconda metà degli Anni Quaranta. In quegli anni l’Europa intera era stata lasciata in rovina a causa dei bombardamenti indiscriminati e la stessa Congregazione stava tanto soffrendo per aver , sotto tali danni inqualificabili, tante figlie sia in Faicchio che in Teano per le chiese e conventi irreparabilmente colpiti il 6 ed il 16 ottobre 1943 come le stesse lapidi a Futura Memoria ricordano… quando l’adolescente Teresa Manzo, terminato il Postulantato, nel giorno 16 novembre 1947iniziava la sua vita religiosa. E questo, grazie anche ai propri compianti genitori Clemente e Giustina Chianese, che una volta convintisi della autenticità della vocazione della figliola, fecero del tutto per farle raggiungere il traguardo, mentre l’altro compianto Arciprete Mons. Don Marco Feola li aveva ben rassicurati. Anche Padre Antonio Rossano delle Missioni Estere in Cina, cugino del babbo di Suor Teresa, aveva riscontrato in lei la vocazione alla vita religiosa come attesta la preziosa corrispondenza epistolare conservata a tutt’oggi.
Ed ora Suor Teresa, dopo aver fedelmente servito la Santa Madre Chiesa, desidera riposare fino alla tromba del Divino Giudizio, accanto ai propri genitori, alla madrina di battesimo Angelina Galasso, alla madrina di Cresima Concetta, ai parenti, amici e compaesani tutti nel Cimitero di Cancello.
Per tale motivo in questi ultimi anni di riposo che Iddio e la Santa Vergine Addolorata di Castelpetroso le concederanno, ha deciso di tornare ad abitare nel paese natio, però, sempre nel rispetto dei suoi amati familiari, ha preferito abitare da sola per seguire le abitudini liturgiche, evitando così di condizionare altri cristiani che sono presi dalle tanto diverse, se pur sacrosante, distrazioni.
Suor Teresa ama tutti, chiede a Gesù perdono per tutti e chiede perdono a tutti qualora, anche se involontariamente avesse arrecato sofferenza a qualcuno.
Le Anime Abbandonate del Purgatorio di cui lei è tanto devota, assieme a Maria Vergine e alla Corte Celeste intercedano per tutti coloro che stanno ascoltando affinché sicuri della salvezza non si ritrovino lassù nel Paradiso.