Museo provinciale campano a rischio chiusura

"È quanto mai urgente indire al più presto un tavolo istituzionale tra Provincia, Regione e Ministero ai Beni e alle Attività Culturali e per il Turismo e sottoscrivere il protocollo d'intesa con la Regione Campania al fine di dare un futuro certo al Museo Provinciale Campano di Capua, di proprietà dell'Ente Provincia che, però, alla luce della riforma Delrio, non ha più tra le sue funzioni fondamentali, la delega alla Cultura che oggi è di competenza esclusiva della Regione Campania".
Ad auspicare un confronto tra i diversi livelli istituzionali per salvaguardare l'importante sito museale di Terra di Lavoro, è l'On. Camilla Sgambato che interviene sulla questione assurta agli onori delle cronache giornalistiche negli ultimi giorni.
"Stiamo lavorando da mesi sulla proposta avanzata da me e dal Sottosegretario Antimo Cesaro durante un incontro tenutosi un anno fa presso il Museo, di mettere intorno ad un tavolo la Provincia di Caserta, quale proprietaria del sito culturale, la Regione Campania cui spetta la competenza in materia, ed il Mibaact, cui è demandata la politica di valorizzazione dei beni culturali, per favorire la ricerca di una soluzione ad una problematica che rischia seriamente di determinare non solo la chiusura del Museo Campano, ma anche e soprattutto di provocare il trasferimento altrove delle collezioni delle Madri che rappresentano un patrimonio culturale e storico dal valore inestimabile per la città di Capua e per l'intera Terra di Lavoro.
Il Sottosegretario ai Beni Culturali Cestaro ha già approntato ed inviato in regione i protocolli d'intesa che ora attendono di essere solo firmati da Comune, Provincia e Regione per la gestione del Museo", continua la parlamentare del Pd, componente della VII commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati.
"Pur di fronte alle evidenti difficoltà economiche e materiali della Provincia di gestire un bene culturale di tale importanza nazionale, sarebbe assurdo ed inaccettabile assistere impotenti e passivamente alla cancellazione di una simile testimonianza archeologica e storico-culturale, perfino ipotizzando, come si sente da più parti, uno smembramento della collezione di simulacri votivi e la redistribuzione delle Matres Matutae in diversi altri musei della Campania e dell'Italia intera.
È evidente che siamo tutti fortemente impegnati ad evitare che ciò accada, e ringrazio le associazioni per l'attività di stimolo sin qui posta in essere, ma è altrettanto necessario un intervento della Regione, per garantire la permanenza in loco delle Madri e la piena funzionalità di un Museo che è vanto ed orgoglio per l'intera comunità casertana.
Sono certa che il Museo Provinciale Campano rimarrà aperto e che le Matres non saranno trasferite da nessuna parte, per il senso di responsabilità che tutti gli attori istituzionali dimostreranno" conclude Sgambato.

 

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