Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani
Lunedì 23 gennaio presso la Chiesa dedicata a San Paolino Vescovo in Santa Maria Capua Vetere, in occasione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani organizzata dall’Arcidiocesi di Capua, si è tenuto la preghiera ecumenica che ha avuto per tema “l’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”. L’incontro di preghiera è stato presieduto da don Paolo Dello Stritto, Responsabile Diocesano dell’Ufficio Ecumenico, con accanto il Pastore della Chiesa Rumena Padre Georges Bontea ed il Pastore Salvatore Interlandi della Chiesa Evangelica della Riconciliazione. Nel corso della preghiera ecumenica sono stati recati all’altare dei “mattoni” che rappresentavano i peccati che costruiscono “il muro della divisione” tra le Chiese che ostacolano la comunione e l’unità: la mancanza d’amore, l’odio e il disprezzo, le false accuse, la discriminazione, la persecuzione, la comunione spezzata, l’intolleranza, le guerre di religione, la divisione, l’abuso di potere, l’estraniamento, l’orgoglio. Al termine del Vangelo di Luca 15, 11-24 il Pastore Interlandi ha evidenziato come il padre della parabola aspetta il ritorno del figlio, così Dio non smette mai di amare l’uomo e aspetta che egli riconosca il peccato e si riconcili. Il sogno di Dio è che sulla terra tutti gli uomini si riconcilino e via via ognuno si faccia ambasciatore di questo desiderio di Dio. La preghiera ha vissuto un altro importante momento quando è stato recitato il Credo Niceo – Costantiniano che unisce tutte le Chiese. L’accensione di candele donate ai presenti ha accompagnato la richiesta dei celebranti al Signore di risvegliare in ogni comunità fame e sete di unità in Lui, di colmare le chiese di verità e pace e volgere lo sguardo compassionevole all’intera famiglia umana e risvegliare in ogni uomo la compassione e l’amore. Il Pastore Georges ha invitato tutti a cominciare a rendere più unite le famiglie e diventare più amorosi, più sensibili con gli altri fratelli, a non avere odio e superare subito le incomprensioni che nascono dalla vita in comune con il vero perdono e senza falsi sorrisi. Don Paolo ha sottolineato che l’unità delle Chiese è fondamentale e come Gesù è uno con il Padre così noi dobbiamo anelare al ritorno ad una Chiesa unica che sicuramente sarà trovata quando Dio vorrà ma ognuno ha il dovere di mettersi alla ricerca dell’unità superando gli ostacoli che si incontrano lungo la vita. Dopo la recita del Padre Nostro i partecipanti all’incontro di preghiera sono stati invitati a portare la candela accesa nei luoghi oscuri del mondo dove la lotta, la discordia e la divisione impediscono la comune testimonianza delle Chiese e ad essere ministri di riconciliazione, ambasciatori di Cristo.