Giornata dei lebbrosi

“Desidero ringraziare di vero cuore tutti coloro che, acquistando il miele ed il riso della solidarietà, hanno dimostrato la loro generosità e sensibilità per i tanti lebbrosi che ancora sono nel mondo”. Cosi si è espresso il responsabile per la città di Santa Maria Capua Vetere dell’Associazione italiana Amici di Raoul Follereau Rino Pepe domenica scorsa al termine della 64° La Giornata mondiale dei malati di lebbra. Davanti alle chiese dedicate alla Madonna Delle Grazie, San Pietro Apostolo e Sant’Agostino Vescovo, durante la serata di sabato e per la giornata di domenica sono allestiti dei banchetti dove oltre che assumere informazioni sull’attività svolta dall’Aifo a favore dei colpiti dal morbo di Hansen è stato possibile acquistare il miele della solidarietà, ormai tradizionale simbolo della giornata, e anche per la prima volta del riso. I vasetti del miele ed il riso nonchè i sacchetti di iuta che li contenevano provenivano dal circuito del commercio equo e solidale. La giornata mondiale dei malati di lebbra fu istituita nel 1954 da Raoul Follereau, scrittore, poeta e giornalista francese che per il suo impegno nella lotta alla lebbra fu definito “apostolo dei lebbrosi”. Ogni anno per la lebbra, secondo i dati diffusi dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, 213.000 persone, tra cui molti bambini, contraggono la lebbra che è una malattia curabile la cui causa continua ad essere la povertà e la mancanza di assistenza sanitaria. Quanto raccolto attraverso l’iniziativa di domenica scorsa servirà all’Aifo non solo per curare chi si ammala ma anche per aiutare chi guarisce a ritrovare un ruolo nella società e questo nelle 14 nazioni del mondo tra le più povere dove i volontari di Follereau portano avanti 28 progetti di lotta alla lebbra e di rafforzamento della sanità di base.   
 

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