Disservizi postali, interviene la CISAS, scandalosi i rituali ritardi

Ormai è esploso in tutta la provincia di Caserta lo scandalo della mancata consegna della Corrispondenza, che sta arrecando danni enormi ai cittadini costretti a pagare sanzioni e penalità per ritardato pagamento di bollette Luce, Gas, Telefono, oltre le altre riguardanti Ici, Imu, TARI, dovute al solito ritardo postale.
Ogni giorno, gli Organi di stampa invano pubblicano lamentele di Sindaci e di cittadini di tutta la provincia, stanchi di attendere e di pagare in più per colpa delle Poste. In passato, si parlava di Poste lumaca. Ora, invece, tutti parlano di “Poste trita corrispondenza” perché ormai vi sono tonnellate di materiale postale che non viene più distribuito. Solo raramente, ma non sempre, vengono consegnate le bollette di pagamento. Sui disservizi postali in passato, più volte, la Confederazione CISAS si è interessata della questione, ma – nonostante vari impegni – nulla è cambiato. “Anzi è peggiorato” – hanno affermato in un comunicato stampa diffuso agli organi di informazione – “perché le Poste stanno abbandonando un servizio essenziale, vitale ed importante per tutta la nazione. A piangere ora non sono solo i residenti delle zone decentrate ma anche quelli dei centri super abitati. A Caserta capoluogo, per esempio, la posta viene consegnata di norma massimo due volte al mese. Ora, è trascorso inutilmente anche il mese. Proprio stamane allo Sportello del Cittadino – Cisas  sono giunte lamentele e segnalazioni da parte di residenti nel territorio provinciale. Più volte, ha anche telefonato, da Caiazzo, un invalido, Giovanni D’Andrea, che ha segnalato anche casi dei vicini Comuni di Ruviano, Castel Campagnano, Piana di Caiazzo, Pontelatone, Dragoni ecc. La Segreteria della Cisas” – prosegue la nota stampa – “stando al piano esposto dal Presidente delle Poste allorquando vi furono gli aumenti postali, ricorda che la corrispondenza sarebbe dovuta essere consegnata più celermente rispetto al passato. Il prelievo dalle cassette postali sarebbe dovuto avvenire una sola volta al giorno. Tutto questo però non è mai avvenuto sinora, anzi la situazione si è aggravata. Vi sono stranamente tonnellate di posta in giacenza nonostante che ormai la riduzione di corrispondenza è notevole. Infatti, i cittadini – da tempo – usano internet, cellulari e fax, invece di scrivere o fare telegrammi come una volta, cosa che ha alleggerito di molto il lavoro delle Poste. La Segreteria della Cisas” –conclude – “pertanto, ancora una volta chiede alla Presidenza delle Poste ed ai vari Direttori regionali,  di dare un servizio adeguato e civile, come avviene in tutti gli altri paesi,  invece di scaricare ogni colpa solo sui postini, tra l’altro insufficienti di numero”.

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