Minimali accortezze per un sicuro utilizzo di camini, stufe a legna, bracieri e barbecue

Complice il perdurare dell'attuale stagione fredda sono molte le abitazioni, specie quelle rurali o di paese, che sono dotate di camini, stufe a legna o bracieri.
È innegabile che questi impianti ed attrezzature mentre scaldano la casa dal punto di vista termico o arricchiscono il giardino, donano anche un tocco caratteristico agli ambienti in cui si trovano.
Cosa c'è di più accogliente di rientrare a casa ed accoccolarsi vicino a un camino acceso dopo essere rimasti esposti al freddo per ore?
Ma la presenza di fiamme libere e la produzione di gas da combustione comporta dei rischi che vanno sempre tenuti presenti anche se l'intimità e la rilassatezza dell'ambito domestico può indurci ad abbassare la guardia.
In effetti, svariati incidenti occorrono proprio tra chi utilizza camini, stufe a legna, bracieri e barbecue e solo ieri si è purtroppo consumata l'ultima tragedia del genere ai danni di un bimbo del casertano morto a seguito di gravi ustioni.
Si diceva che il carattere che accomuna tali apparecchiature casalinghe è la presenza di fiamme libere e la produzione di gas da combustione che spesso, inopportunamente, invadono gli stessi ambienti occupati dalle persone.
È necessario ricordare, pur senza entrare nel vivo di una trattazione tecnica rigorosa, che è sempre possibile lo sviluppo di un incendio se sono presenti i tre elementi caratteristici del così detto "triangolo del fuoco": combustibile, comburente, innesco.
Analizziamo brevemente ognuno di queste tre componenti.
Il combustibile, che può presentarsi in forma gassosa, liquida o solida, è qualunque materiale o sostanza che può bruciare.
Chiaramente, ed è esperienza comune, i combustibili gassosi (ad es. il gpl, il metano o i vapori della benzina) sono i più pronti ad incendiarsi. Dunque con essi bisognerà porre la massima attenzione e prevedere ogni cautela poiché, senza alcun preavviso, possono prendere fuoco con rapidità tale da vera e propria deflagrazione.
Un po' meno veloci ad incendiarsi sono i combustibili solidi come, ad es. benzina e gasolio, e meno ancora lo sono quelli solidi come legna e carbone.
Nella buona sostanza, mentre è sufficiente un innesco di piccola energia per avviare la reazione di combustione di un combustibile gassoso, ci vuole somministrare maggiore energia di innesco per incendiare un combustibile liquido e ben di più per avviare la combustione di un combustibile allo stato solido.
Il motivo è presto spiegato se si pensa che l'innesco, che poi è quasi sempre il calore (ad es, la fiammella di un cerino) deve poter riscaldare le molecole di cui è costituito il combustibile fino a farle evaporare per poi poterle effettivamente incendiare.
È quindi evidente che mentre le molecole di un gas sono già allo stato vapore e quindi pronte ad essere incendiate, maggiore calore (o, a parità di calore, maggiore tempo) ci vorrà per far evaporare un liquido e ancora di più sarà necessario per vaporizzare le molecole di un combustibile solido.
Dopo aver spiegato cosa sono i due elementi del triangolo del fuoco detti combustibile ed innesco, resta da illustrare cos'é il comburente.
Esso, se ci limitiamo alle questioni domestiche, non è altro che l'ossigeno contenuto naturalmente nell'aria che respiriamo. Essendo sempre presente, diciamo che per noi il comburente è più una costante che una variabile.
Di fatto, se c'é la presenza di inneschi (forte calore, scintille, etc.), data per scontata la presenza dell'ossigeno quale comburente, si comprende come sia estremamente pericolosa la compresenza di materiali combustibili in prossimità di bracieri, stufe, bocche di camini o barbecue.
Tali, purtroppo, sono le bottiglie di alcool (combustibile piuttosto volatile) col quale abbiamo un po' impregnato la legna o la carbonella per avviare meglio e più velocemente il camino, ma così sono anche gli abbigliamenti in sintetico le cui fibre, derivate dal petrolio, sono prontissime ad incendiarsi (per cui chiunque indossa maglioni in sintetico come i caldi pile deve assolutamente toglierli prima di avvicinarsi a qualunque dispositivo a fiamma, ciò valendo anche per i bambini, spesso così abbigliati, lasciati a giocare davanti al camino acceso). Più sicuro, per chi avvia un fuoco o vi sta vicino, essere coperto con fibre naturali quali la lana o, nella stagione estiva, il cotone.
Un altro grosso rischio nell'uso di tali attrezzature ė costituito dai gas e fumi di combustione.
Difatti le combustioni che avvengono in ambienti chiusi poco areati possono essere particolarmente pericolose poiché in penuria di ossigeno, piuttosto che ottenersi una combustione completa con sviluppo di inerte anidride carbonica (ossia CO2), si ottiene una molecola con un atomo di ossigeno in meno chiamato monossido di carbonio (ossia CO) molto velenosa.
Tale gas è estremamente pericoloso per l'uomo in quanto si fissa all'emoglobina dei globuli rossi nel sangue e impedisce, di fatto, il trasporto dell'ossigeno ai tessuti, causa in pochi minuti la morte delle cellule del cervello delle persone che improvvidamente vi sono esposte.
In sostanza, sia per contrastare prontamente ogni eventuale principio di incendio ma anche per evitare che combustioni incomplete possano farci passare dal sonno alla morte in pochi minuti, buona regola vorrebbe che prima di andare tutti a letto, ogni camino, stufa a legna o braciere, dovrebbe essere accuratamente spento.
Dunque, ben venga l'accensione di camini, stufe a legna e bracieri nelle stagioni fredde  o di invitanti barbecue durante le belle giornate ma a patto che le canne fumarie siano ben manutenute ed abbiano un sicuro tiraggio e che gli ambienti ben areati. Massima attenzione, inoltre, a non lasciare bottiglie di alcool (o altre sostanze infiammabili) in prossimità del fuoco e a non indossare abiti in sintetico in prossimità delle fiamme vive e libere e in tutti quei casi in cui si producono faville.

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