La plastica amica dell’ambiente

Da circa 150 anni dalla sua creazione, avvenuta tra il 1861 e il 1862 ad opera di Parkers, la plastica è diventata un prodotto, pericoloso per l’ambiente. Quando gli alberi di Pino sono tagliati per essere lavorati in falegnameria o nel processo di produzione della carta, i rami più piccoli e gli aghi vengono automaticamente scartati e inviati al macero. Da oggi però potrebbe non essere più così, in quanto alcuni scienziati hanno recentemente scoperto che è possibile sviluppare e produrre una materia plastica innovativa e rinnovabile utilizzando una sostanza chimica derivante dagli aghi di pino. Infatti  dagli aghi di pino si può ottenere una nuova plastica ecosostenibile, capace di rimpiazzare quella tradizionale, fatta col petrolio, nella produzione di sacchetti, confezioni per alimenti e dispositivi medici. I primi grammi di questo nuovo materiale sono stati ottenuti nei laboratori dell'Università di Bath, in Gran Bretagna. Sul mercato sono già presenti dei poliesteri biodegradabili, come ad esempio l'acido polilattico (Pla) ottenuto dal mais e dalla canna da zucchero: per aumentarne la flessibilità, però, questo materiale viene spesso mescolato ad un polimero più gommoso, chiamato caprolattone, prodotto invece con il petrolio greggio. Per produrre una plastica davvero ecosostenibile al 100%, i ricercatori di Bath hanno messo a punto un materiale 'sosia' del caprolattone sfruttando come materia prima il pinene, un composto organico naturale che conferisce il tipico odore agli aghi delle conifere. In questo modo potremmo ridurre il bisogno di combustibili fossili, fornendo una materia prima rinnovabile che ha la potenzialità di rivoluzionare l'industria chimica. Inoltre la ricerca sta già allargando lo studio ad altri composti organici, come ad esempio il limonene presente negli agrumi; come  dice la legge di de Lavoiser  “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”.

 

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