Prostituzione negli appartamenti, la legge prevede la confisca del bene
Tra i denunciati che hanno sub locato gli appartamenti, risultano esserci un transessuale colombiano e tre donne dell’est europeo. Un delle tre abitazioni era ubicata nei pressi della Rotonda grande, la prima, lungo il vialone Carlo III^ in tenimento di San Nicola la Strada. Un’altra è stata individuata lungo la nazionale Appia a Casapulla. La terza, invece, si trovava a pochi passi da piazza Vanvitelli, nel centro urbano di Caserta. La prostituzione in Italia è sostanzialmente lecita. Non sono invece leciti, ed anzi sono considerati comportamenti criminali, il lenocinio e le altre condotte a questo equiparate. La normativa vigente è sostanzialmente rappresentata dalla c.d. “Legge Merlin”. Per schematizzare, nell’ordinamento italiano le principali condotte punite sono le seguenti: 1) esercizio di casa di prostituzione; 2) locazione di immobile per esercizio di casa di prostituzione; 3) tolleranza della prostituzione in locale pubblico; 4) reclutamento della prostituzione; 5) induzione alla prostituzione; 6) sfruttamento della prostituzione; 7) favoreggiamento della prostituzione. La giurisprudenza ha poi raffinato le definizione delle condotte e degli altri elementi costitutivi del reato, e delle varie circostanze aggravanti4. Quando si parla di lotta alla prostituzione in appartamento occorre far cenno all’applicabilità dell’istituto della confisca (art. 3 Legge 75/58 e art. 240 c.p.5), ovviamente spesso preceduto dal sequestro operato ai sensi dell’art. 321, comma 2, c.p.p.. Uno dei più affermati metodi di problem-solving è il cosiddetto modello S.A.R.A.: Scanning (monitoraggio, raccolta informazioni), Analysis (analisi dei dati raccolti col monitoraggio), Response (azione, intervento) e Assessment (verifica, valutazione dei risultati in relazione agli obiettivi attesi). Si tratta di un metodo di lavoro molto diffuso nei paesi anglosassoni che, se ben utilizzato, può consentire un utilizzo più razionale delle risorse e, soprattutto, una buona valutazione dei risultati conseguenti all’adozione degli interventi adottati. La prima attività (SCANNING) consiste in un lungo lavoro di raccolta dati e informazioni. Diversi militari della Benemerita, opportunamente istruiti e coordinati, hanno svolto un certosino lavoro di individuazione e monitoraggio dei luoghi in cui era in atto la prostituzione: hanno sistematicamente raccolto gli annunci di prostituzione presenti nei quotidiani locali ed in siti internet specializzati ove era chiaramente indicata Caserta e sue immediate vicinanze come luogo di esercizio del meretricio e sono stati periodicamente verificati. L’individuazione degli appartamenti ha portato alla loro mappatura ed alla costruzione di schede informative, contenenti tutti i dati rilevati: indirizzo, dati catastali, proprietà, atti negoziali di cessione e/o godimento, dati anagrafici delle donne identificate nel tempo al loro interno titoli di disponibilità degli immobili, numeri di telefono usati negli annunci e relativi intestatari, eccetera. Altre informazioni acquisite da stakeholders (es.: amministratori condominiali) hanno arricchito il database, nel quale sono confluiti anche i dati, raccolti e catalogati, di tutti i vari esposti, segnalazioni, reclami, richieste di intervento, pervenuti dai cittadini e relativi a lagnanze connesse direttamente alla presenza di prostitute in attività in appartamento. Nelle seconda fase (ANALYSIS) La mole delle informazioni così raccolte è stata progressivamente oggetto di analisi mediante matrici. In particolare sono state aggregate le ricorrenze, che sono state studiate e reinterpretate alla luce delle dinamiche osservate nel tempo. Si è così circoscritta l’attenzione ad un piccolo gruppo di persone (due donne straniere ed un italiano) che mostrava inequivocabili sintomi di forte compromissione, cioè forti sospetti di responsabilità per attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’attività di analisi è a quel punto sufficientemente matura per l’avvio di una classica indagine di polizia. Nella terza fase (RESPONSE) è stata informata la Procura della Repubblica in considerazione del fatto che le attività investigative disposte dall’Autorità Giudiziaria risultavano molto impegnative (es.: intercettazioni telefoniche) e richiedevano professionalità ed esperienza proprie di uffici di polizia giudiziaria specializzati. I Carabinieri di Caserta hanno quindi proseguito e portato a termine l’indagine, che ha condotto all’operazione di oggi, Lunedì 27 febbraio 2017. Infine, nella quarta ed ultima fase (ASSESSMENT) tutta questa attività, nella prospettiva di una polizia di comunità orientata alla conoscenza ed al controllo del territorio, nonché alla somministrazione di rassicurazione e sicurezza, porta come primo effetto delle azioni messe in campo e portate alla conoscenza del pubblico con l’esecuzione dei provvedimenti adottati dall’Autorità Giudiziaria al “crollo” delle inserzioni sui siti internet e sui quotidiani: per alcune settimane la prostituzione in appartamento sostanzialmente scomparirà. Nel contempo sono numerose le testimonianze di apprezzamento provenienti dalla comunità locale. Poi, come ovvio, pian piano il fenomeno riapparirà ed andrà crescendo, ma i Carabinieri vigileranno comunque.