I Seminari dell’antica e gloriosa Chiesa di Calvi
Il Seminario ubicato sulla via Casilina, nelle vicinanze del Castello Angioino-Aragonese (879 d.C.) ed il seminario ubicato nel centro urbano del Comune di Calvi Risorta (CE), nella borgata Zuni, hanno costituito, per secoli, il luogo e la fucina per la preparazione e formazione del clero dell’antica e gloriosa Chiesa di Calvi.
Pasquale Marcello nel libro “Cenni biografici di alcuni Vescovi di Calvi” del 1954 scrive che “Già nel 1675 Mons. Carafa, in occasione della Visita ad Sacra Limina, aveva ricevuto dalla S. Congregazione del Concilio di fondare il Seminario in Diocesi, ma non se ne fece nulla. Il suo successore Mons. De Silva (1679 – 1702), sfidando le diffidenze e le ostilità, specialmente del clero, si mise animosamente all’opera. Il 30 aprile 1682 diresse una Circolare al Clero e il successivo 2 maggio un’altra ai Magnifici Eletti della Diocesi, nelle quali fa presente l’assoluta necessità, per il bene religioso e sociale del popolo, del Seminario, avendo riscontrato nella S. Visita gravi deficienze nel Clero, per numero e per qualità. Invitava le autorità civili a concorrere con un’annua prestazione perpetua e gli Ecclesiastici ad adunarsi nella domenica successiva nella chiesa della Misericordia in Pignataro Maggiore (CE) per la lettura della Circolare e deliberare in merito”. A tale incontro, 3 maggio 1682, intervengono 33 sacerdoti e 20 chierici che rappresentano la quasi totalità del clero. Il giorno successivo, 4 maggio, il Vescovo, con un’altra nota, invita gli Enti Ecclesiastici a fornire l’entità esatta delle proprie rendite e ritorna sulla necessità dell’istituzione del Seminario, in ottemperanza al Concilio Tridentino (sess. 23, De reforma, cap. 18) e testualmente scrive “Acciò i chierici in quello allevati, siano talmente istruiti nelle scienze e nelli Riti Ecclesiastici, che dal loro Collegio possano per l’avvenire essere elette Persone capaci e degne di occupare Canonicati, Parrocchie, Pulpiti, Confessionarii et infine essere reputati tali che possano, colla loro dottrina non meno che con il buon esempio, istruire il Popolo nella legge d’Iddio et in tutto ciò che al Suo Santo Servizio più conviene”.
Il Marcello scrive, altresì, che il Vescovo De Silva brucia tutti i tempi ed il 9 maggio del 1682 apre il Seminario e “Non si trattò di un edificio perfetto, completo, come oggi si concepisce, ma di un Seminario in embrione, con pochi alunni ed allogato nello stesso Palazzo Vescovile”. L’11 maggio il Vescovo ed i Deputati eletti per l’amministrazione del Seminario quantificano le somme necessarie per il suo funzionamento e due giorni dopo, 13 maggio, il Vescovo, alla presenza dei Deputati decreta l’annessione al Seminario di diversi appezzamenti di terreni e la loro rendita annuale. Il Marcello, a tal proposito, scrive che “da ciò si rileva, senza calcolare tanti altri benefizi, specie con cura di anime, come la minuscola Diocesi fosse straordinariamente ricca”.
Quindi nel 1682 la Diocesi di Calvi, in ottemperanza alle sollecitazioni ed alle indicazioni conciliari, istituisce il suo Seminario utilizzando alcune strutture già esistenti ed il primo Rettore del Seminario è il Sacerdote Giuseppe Bonacci di Pignataro Maggiore.
Il Vescovo Da Silva agli inizi del XVIII secolo, 1702, (alcuni anni prima, 1695, erige in Parrocchia la Chiesa di Visciano) viene trasferito alla Diocesi di Policastro e nel 1720 gli succede alla guida della Diocesi Mons. Filippo Positani (1720-1732). P. Gaspare Sassani nel libro “Calvi Risorta, il suo Seminario e i Passionisti” del 1994 scrive che “Suo primo pensiero fu di dare alla Diocesi un seminario proprio”. Infatti, Mons. Positani il 7 dicembre 1722 compra dai coniugi Tabasso don Nicola e donna Agnese Frapiero di Capua (CE), un’antica casa sita in territorio di Calvi Vecchia, con annesso giardinetto, all’ingresso dell’ampio stradone che porta alla cattedrale romanica di Calvi (sec. XI). Per adattarla a tale scopo, una parte viene abbattuta e un’altra viene ampliata, in modo da poter accogliere una sessantina di seminaristi con i professori.
Il Seminario viene visitato il 16 maggio del 1727 da Papa Benedetto XIII, già Arcivescovo di Benevento, che facendo ritorno a Roma da Benevento, sosta a Calvi e lo benedice solennemente e lo insignisce del titolo di apostolico e la cui struttura è ancora in piedi con le sue mura solide e secolari ed attualmente è oggetto di un robusto intervento di consolidamento e di ripristino.
Successivamente il Vescovo Giuseppe Maria Capece Zurlo (1756-1782) rivolge premurose attenzioni al Seminario ed il Marcello nel citato libro “Cenni biografici di alcuni Vescovi di Calvi” scrive che Mons. Zurlo “Trovò il Seminario, per testimonianza dei contemporanei in tristi condizioni ed angusto ai bisogni. Si accinse animosamente all’opera. Fabbricò ex novo due grandi camerate, due larghe stanze, il portone, la prima scalinata a sinistra, alcuni bassi per vari usi, l’ampio cortile, riuscendo, con enormi spese, a mettere su un Seminario adatto alle necessità dei tempi, che, nonostante il sito dove infelicemente si restava, poté a tutta ragione dirsi magnifico”.
Gli storici Giovanni Penna nel libro “ Stato antico e moderno del circondario di Pignataro Maggiore e suo miglioramento” del 1833 e Antonio Ricca nel libro “Sull’osservazione di Calvi antica e moderna di Mattia Zona” del 1837 affermano che Mons. Zurlo sostiene per il Seminario spese enormi ed impegna anche un lascito di 3.000 ducati della Sig.na Lucrezia, figlia dei Duchi di Civita S. Angelo di Napoli.
Il Marcello scrive anche che “Lo zelante Vescovo non era pago di dare ai suoi diletti Seminaristi soltanto una confortevole dimora, ma poneva ogni sua sollecitudine a che venissero su santi e dotti, per essere un giorno all’altezza del sacro Ministero. Per questo dettò savie norme per il retto funzionamento del Seminario, che in seguito, a richiesta di molti Vescovi, furono date alle stampe, ed adottati in tutti i Seminari del Napoletano
(…). Il fatto si è (sic!) che il Seminario, sotto il suo Presulato, rifiorì al massimo grado nella pietà e nella scienza”. Francesco Fucile nel libro “La Diocesi di Calvi” del 1992 scrive che, stando alle cronache del tempo, “Il Seminario di Calvi poteva ben dirsi l’albergo delle Scienze e delle Muse” e Mons. Zurlo chiama per l’insegnamento delle Lettere il Prof. Mattia Simonetti; per l’insegnamento della Filosofia e della Teologia il Prof. Pietro Rancone, alunno del celebre Nicola Pergola, Primario di Filosofia dell’Università di Napoli; per l’insegnamento del Greco il Primario stesso di tale lingua nella predetta Università, il non meno celebre Gennaro Sisti. Mons. Zurlo dimostra, dunque, di avere molto a cuore il Seminario, tanto che lo considera la pupilla dei suoi occhi. P. Gaspare Sassani nel citato libro “Calvi Risorta, il suo Seminario e i Passionisti” afferma che i predecessori di Mons. Zurlo avevano iniziato a concedere ai seminaristi di passare le vacanze in qualche luogo della Diocesi di aria più salubre (nelle vicinanze del Seminario scorre il torrente Decola, nelle cui acque, durante i mesi estivi, veniva effettuata la macerazione della canapa, rendendole putride ed infette). Per tale motivo il Vescovo si fa carico di dotare la Diocesi di un nuovo seminario e risolto, in sede giudiziaria, il contenzioso per la designazione del Comune in cui la costruzione deve aver luogo, la struttura seminariale viene edificata nel Comune di Calvi Risorta, frazione Zuni, in porzioni modeste, su una piccola parte della grande area coperta, fine all’estate del 2016, dall’Istituto dei Benemeriti Padri Passionisti di San Paolo della Croce.
Il Vescovo ottiene, in breve tempo, il decreto “Expedit” della Real Casa ma solo dopo altri tre anni può dare inizio alla fabbrica dell’ospizio i cui lavori durano fino al 1782, anno in cui i seminaristi passano ad abitare nel nuovo Seminario, tanto più che il vecchio Seminario, deformato dal passaggio delle truppe, è quasi del tutto inabitabile.
Per una trattazione completa ed esaustiva della “storia seminariale” di Calvi è necessario, opportuna e doveroso socializzare alcuni episodi, momenti e tempi afferenti all’edificazione del nuovo Seminario.
I cittadini di Calvi, nel 1757, concorrono alla costruzione del nuovo Seminario offrendo gratuitamente il terreno e contribuendo alle spese con 660 ducati.
Ancora P. Gaspare Sassani nel predetto volume scrive che “Il Barone Don Luigi Zona che aveva comprato in località San Nicola quattro moggia di terreno, si obbligò di donare parte di questo terreno per quanto ne poteva bastare ad edificare il Seminario con giardinetto. Da documenti conservati nell’archivio della Sig.ra Baronessa Zona, risulta che il Barone Don Luigi Zona concesse gratuitamente una parte del terreno acquistato confinante da una parte a Zuni e dall’altra parte a Visciano, ove trovasi il nuovo Ospizio Seminario. La parte ceduta però risultava appena di un moggio, perciò insufficiente allo scopo e quando il Vescovo-Cardinale D’Avanzo e poi Mons. Giordano ingrandirono il Seminario portandolo alle grandiose forme attuali, il Barone Girolamo Zona cedé l’intero fondo, comprato dai suoi antenati nel 1757, in modo che si poté avere anche un bel giardino, con piante di arance, limoni, noci, ecc. … E qui è doveroso dire un “grazie” al Barone Girolamo Zona che con questa elargizione vide coronate le opere di beneficenza dei suoi avi”.
Il Sassani afferma, inoltre, che Mons. Zurlo vuole che ogni cosa sia stabilita in termini precisi, con una convenzione che è scritta dal regio notaio don Pasquale Migliozzi di Petrulo, ove si definiscono diritti e doveri tra il Vescovo e le Autorità cittadine.
Nonostante dieci anni di sacrifici e di lavoro il fabbricato non viene ultimato causa la tensione che procura la Rivoluzione Francese, per cui anche a Calvi resta tutto paralizzato e l’antico Seminario continua ad essere sede dei seminaristi per tutto l’anno, d’estate e d’inverno.
Nel 1818, Vescovo Mons. Andrea De Lucia (1792-1829), Calvi ha l’onore di vedere unita al proprio Vescovo la confinante Diocesi di Teano (CE). Tale nuova disposizione della Santa Sede fa sentire a Mons. De Lucia la necessità di ampliare il Seminario e questi non tarda a mettersi all’opera. Ma per le vicende politiche del tempo e per l’aria anticlericale e massonica che si respira in Italia non riesce ad ampliare e migliorare il Seminario. Non mancano in questo periodo avversari politici del luogo contro il Seminario ma a difenderne le sorti è il grande Vescovo Mons. Bartolomeo D’Avanzo (1860-1884) di Avella (AV), che dimostra di avere una grande forza morale contro tutti gli avversari ed autorità politiche del tempo, riportandone il trionfo. Durante il tempo del suo governo delle Diocesi di Calvi e Teano si distingue anche per la grande cura che ha per il Seminario e per l’educazione dei giovani diretti al Sacerdozio. Il Papa, Pio IX, il 4 aprile del 1876, lo eleva alla Porpora Cardinalizia e prima di allontanarsi dalla Diocesi, amplia la sede del Seminario (estivo).
L’ultimazione del Seminario avviene sotto la guida del Vescovo Alfonso Maria Giordano di Montefredane (AV), 1884-1908, che prende tanto a cuore l’opera che vi profonde tutti i suoi averi per vederla completa ed idonea ad ospitare tutti i seminaristi delle due Diocesi, per una sede veramente modello.
Il Sassani scrive, inoltre, che Mons. Giordano ottiene dal Barone Don Girolamo Zona tutto quello che resta del fondo e riesce ad armonizzare la parte vecchia con il nuovo fabbricato e completa la costruzione al centro, nel cortile, con il terzo piano, destinandolo alla sede del Vescovo, sobbarcandosi a tanti sacrifici comprese le risorse finanziarie della sua mensa episcopale. Il Presule si industria a cercare l’acqua per le necessità del Seminario e, con gioia, vede coronato il suo sogno, perché trova la tanto sospirata sorgente d’acqua. Arricchisce la struttura anche di una discreta biblioteca e di altre cose complementari ed integrative.
A Mons. Giordano succede alla guida della Diocesi Mons. Albino Pella (VC), 1908-1915 e durante i sette anni del suo episcopato il Seminario segue il suo ritmo normale e non vi sono varianti nel fabbricato, ad eccezione dell’ultimazione della cappella.
Nel 1916 è Vescovo della Diocesi Mons. Calogero Licata (AG), 1915-1924 che considera fondamentale il ruolo dei seminari regionali per la formazione che danno ai seminaristi e si trova a reggere due seminari: uno a Calvi e l’altro a Teano. Dati i tempi duri della guerra è considerato che il personale si va sempre più assottigliando per la chiamata alle armi dei giovani seminaristi e sacerdoti, con l’approvazione del Papa Benedetto XV, riunisce i pochi giovani seminaristi tutti al Seminario di Teano ed il Seminario di Calvi, per un lasso di tempo, viene occupato dai soldati, tanto che molti ne paventano la sua distruzione.
Mentre la Diocesi attiva la trattativa per la vendita del Seminario di Calvi si trova in predicazione a Teano il Passionista P. Bernardino che fa presente al Vescovo Licata che i Passionisti sono alla ricerca di una sede per l’istituzione di un loro alunnato o di una scuola apostolica. La trattativa tra i vertici della Diocesi e della Congregazione dei Passionisti si attiva ma si arena sulla parte finanziaria. Un fatto imprevisto e doloroso incide, non poco, sulla trattativa: il 25 agosto del 1925 il Vescovo Licata muore, prematuramente e tragicamente, precipitando da un solaio del nuovo Seminario di Teano ancora in costruzione. Viene nominato dalla Santa Sede amministratore apostolico Mons. Agostino Migliore, Vescovo di Monopoli (BA), che si fa carico di contattare il Provinciale dei Passionisti, P. Luca della Vergine di Pompei di Arienzo (CE), ed in breve tempo, viene definito l’acquisto del fabbricato, ridotto nel frattempo in uno stato deplorevole.
Dal manoscritto della Cronaca del Ritiro dei PP. Passionisti, I e II vol., 1926-1933, si legge che i Passionisti prendono privatamente possesso del Seminario “Il 6 agosto dell’anno giubilare 1925, essendo Pontefice Pio XI, nostro Preposito Generale il Rev.mo P. Leone del Sacro Cuore di Gesù, Provinciale il M. R. P. Angelo dell’Addolorata (…), ed i primi religiosi designati furono P. Amedeo del SS. mo Rosario e il P. Raffaele del Cuore di Gesù”.
Nel contempo la Curia di Teano avvisa la Baronessa Zona di consegnare le chiavi ai PP. Passionisti ed in poco tempo vengono sistemate le stanze per i religiosi professi (II piano), le camerate per i seminaristi (I piano), le sale da studio, l’impianto elettrico e viene realizzata anche una chiesina che occupa tutto il lato destro di chi entra dalla porta centrale.
I primi alunni ospitati nel Seminario dei PP. Passionisti di Calvi sono in numero di 36 di cui 26 provenienti dal Convento di Paliano (FR), giunti l’8 ed il 23 gennaio 1926 e 10 direttamente dalle famiglie.
Il primo Superiore è P. Filippo Cipollone che lavora sodo per preparare al meglio i futuri missionari della Passione di Cristo. Il lavoro di sistemazione del Seminario/Scuola Apostolica/Convento cominciato da P. Filippo Cipollone e dalla comunità Passionista (1926) prosegue fino alla sua definitiva chiusura (luglio 2016). Tutti i Padri Superiori non lesinano energie per rendere sempre più accogliente la Casa, affrontando duri sacrifici e, pertanto, meritano di essere ricordati e vengono riportati in ordine cronologico: P. Filippo Cipollone 1925-1928; P. Raimondo Volpicelli 1928-1931; P. Piergiovanni Santucci 1931-1934; P. Ermenegildo Stranieri 1934-1937; P. Filippo Cipollone 1937-1939; P. Raimondo Volpicelli 1939-1940; P. Luca Viola 1940-1945; P. Giuseppe Amoriello 1945-1948; P. Giovanni Cristiani 1948-1952; P. Bernardino Cerroni 1952-1953; P. Celestino Feluca 1954-1956; P. Norberto Russo 1956-1959; P. Giacomo Gagliardi 1959-1965; P. Bartolomeo Avagliano 1965-1968; P. Mauro Schina 1968-1971; P. Ludovico Izzo 1971-1974; P. Emanuele Mercone 1974-1978; P. Giacomo Gagliardi 1978-1982; P. Antonio Graniero 1982-1986; P. Mario Caccavale 1986-1990; P. Emiddio Petringa 1990-1994; P. Mario Caccavale 1994-2003; P. Enrico Cerullo 2003-2007; P. Pierluigi Mirra 2007-2011; P. Amedeo De Francesco 2011-luglio 2016.
Il Seminario nella sua gloriosa storia è protagonista di eventi lieti ed anche di eventi tristi e luttuosi. La II Guerra Mondiale non lo risparmia e nel bombardamento del 9 ottobre 1943 cade il P. Carmine Pitocchi, nativo di Calvi Risorta e nella vicina Bellona (CE) cadono per rappresaglia P. Remigio, Fra Gerardo e l’alunno passionista Gennaro Filaccio, tutti bellonesi con altre 51 persone innocenti. Nella cava ove vengono trucidati viene eretto a ricordo un mausoleo-ossario.
I danni bellici vengono riparati tempestivamente e nel dicembre del 1949, il Superiore Generale dei Passionisti, P. Alberto Deane, argentino, si porta a Calvi e nell’osservare, compiaciuto, l’imponente struttura esclama “Questo alunnato, terminati i lavori, sarà il più bello di tutta Europa “. L’ottimo lavoro ed i lusinghieri risultati ottenuti dal Seminario/Scuola Apostolica ricevono pubblico riconoscimento il 5 luglio 1958 allorché il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, conferisce allo stesso la Medaglia d’Oro.
Il terremoto del 23 novembre 1980 danneggia anche il Seminario che viene dichiarato inagibile e gli alunni sono tutti trasferiti in altri Seminari e da allora lo stesso non ospita più alunni passionisti. Ma la struttura è sempre aperta a tutti, vi si svolgono al suo interno manifestazioni religiose, culturali, sociali e vi si tengono mostre, convegni, dibattiti, corsi di formazione e aggiornamento per laici che operano nella pastorale locale, ritiri organizzati da associazioni e parrocchie ed anche il significativo raduno annuale degli ex alunni passionisti (ASEAP) organizzato egregiamente dal Presidente Antonio Romano e dal Padre Spirituale P. Ludovico Izzo. Dai documenti che esistevano in sede si rileva che dal 1926 al 1980 oltre un migliaio di alunni sono stati ospitati nella Casa. Eugenio Milana di Napoli è il primo alunno che arriva al sacerdozio e celebra, proprio a Calvi, il 27 febbraio del 1933, la sua prima Messa.
Il legame tra i Passionisti e la città di Calvi Risorta è sempre sinergico e fattivo e P. Ludovico Izzo, Superiore nel triennio 1971-1974, oltre a interessarsi della cura e dei bisogni del Seminario/Convento, pensa anche di dare ai cari religiosi defunti una decorosa dimora e fa costruire nel cimitero di Calvi una Cappella e la stessa, poi, viene completata dal suo successore P. Emanuele Mercone. La Cappella viene benedetta il 18 ottobre 1976. Attualmente nella Cappella sono sepolti P. Carmine Pitocchi 26/12/1915-10/10/1943, P. Casimiro Franco 07/08/1902-27/06/1955, Sac. Agostino Tudone (Benemerito benefattore dei PP. Passionisti) 12/12/1879-10/03/1968, P. Luca Viola 01/01/1896-30/06/1971, Fratel Camillo Vinci 14/04/1912-09/04/1983, P. Celestino Feluca 17/12/1901-09/04/1985, P. Gaspare Vittorio Sassani 01/01/1919-27/02/2001, P. Damiano Cionti 02/07/1920-17/01/2008, P. Bartolomeo Avagliano 19/10/1919-29/10/2012.
I Passionisti che animano la struttura seminariale/conventuale nella fase finale della sua esistenza a Calvi sono soltanto sei e dalla sua definitiva chiusura sono assegnati alla Comunità Passionista di Airola (BN): PP. Amedeo De Francesco, Ludovico Izzo e Vincenzo Correale; di Ceccano (FR): P. Carlo Caudillo; di San Gabriele all’Isola del Gran Sasso (TE): P. Lorenzo Vetrella; di Itri (LT): P. Enrico Cerullo.
Attualmente la presenza Passionista a Calvi è rappresentata dal giovane, dinamico ed instancabile P. Gianluca Zanni, proveniente dalla Comunità Passionista di Forino (AV), figlio della Chiesa di Calvi, che guida dal mese di agosto 2016, con impegno e dedizione, su incarico del Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi, Mons. Arturo Aiello, la Parrocchia di San Nicola di Bari. P. Gianluca, nonostante la chiusura definitiva del Seminario/Convento (la cui imponente struttura è in avanzata fase di vendita con la clausola per l’acquirente di svolgervi al suo interno attività sociali) continua le celebrazioni liturgiche nella chiesina del piano terra, conservando, in tal modo, secoli di storia, di tradizione e di culto e continua, nel contempo a fornire ai fedeli dell’intera comunità calena e del circondario un valido, attento e meticoloso servizio pastorale.