Ludopatie e gioco d’azzardo

Ieri, 9 marzo 2017, presso l’Istituto Comprensivo “ Madre Teresa di Calcutta” di Pignataro Maggiore, si è tenuto un interessante convegno dal titolo “Ludopatie e gioco d’azzardo”. L’incontro è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale di Pignataro Maggiore su iniziativa dell’Assessore dott.ssa Amelia Adduce al fine di prevenire e informare sulla pericolosità del gioco d’azzardo. Un fenomeno, che ha indotto il prof. Luigi Taddeo Docente Universitario, ad iniziare un approfondito studio. Al convegno sono intervenuti esperti del settore Psicologico e Giuridico-legislativo come il Dott. Adelchi Berlucchi, Psicologo e Psicoterapeuta; e l’Avvocato Giovanni Morelli che ha introdotto i lavori relazionando sulla storia e l’evoluzione del gioco d’azzardo, dai greci ad oggi. Dilungandosi, poi, sulle varie tipologie e soprattutto su quelle più pericolose e suggestive del gioco online esploso negli ultimi anni tanto da surclassare di molto i proventi e le quote delle poste in palio e quindi degli insuccessi.
Particolare riferimento sugli spunti di riflessione sulle legislazioni attuali, riconducibile al Codice Penale e al testo unico leggi di pubblica sicurezza e sul preoccupante fenomeno delle scommesse clandestine ed illecite che pervade ogni angolo d’Italia e ogni ceto sociale, coinvolgendo in modo esponenziale i più giovani a detti rischi. Secondo L’avv. Morelli è fondamentale una corretta informazione al fine di evitare guai giudiziari, rovine economiche e conseguente disperazione che potrebbe portare al suicidio. Ha infine indicato come probabile mezzo per arginare il fenomeno con un ricorso, davanti al tribunale civile, per la nomina di un amministratore di sostegno con i diritti e i doveri che la legge impone e prevede per tale normativa. Conclude con una riflessione tratta da una tragedia che ha interessato una concittadina della collettività pignatarese.
Coinvolgente ed interessante è stato l’intervento dello Psicoterapeuta Adelchi Berlucchi definendo la ludopatia o gioco d’azzardo l’incapacità di resistere all’impulso di giocare e fare delle scommesse nonostante la consapevolezza di quali potrebbero essere le conseguenze per la propria salute psicofisica. Il Soggetto affetto da Ludopatia, sostiene il dott. Berlucchi, trascura lo studio, la famiglia, il lavoro, gli amici arrivando anche a commettere gesti inconsueti e pericolosi. Dedicarsi al gioco d’azzardo in periodi di stress, depressione, ansia potrebbe diventare incontrollabile, causando gravi conseguenze personali e sociali. Il gioco si presenta come un alleggerimento del peso dell’esistenza, un modo di cui dispone l’uomo per far fronte al proprio destino, nell’illusione di controllarlo. Lo psicoterapeuta Berlucchi ha sottolineato che l’attrazione al gioco d’azzardo sta nell’imprevedibilità del risultato, nel fatto che esso segna una rottura con la quotidianità e soprattutto nell’illusione di controllare la realtà. Tale senso di onnipotenza deriva dall’insoddisfazione, senso di sopraffazione della realtà, dalla disgregazione della famiglia, dall’incertezza circa il proprio futuro economico. Il preparatissimo psicoterapeuta sostiene che: “la famiglia è una risorsa terapeutica per il soggetto affetto da ludopatia”. Gli alunni si sono mostrati coinvolti al punto da avanzare svariate domande sul tema.
I Lavori si sono conclusi con i saluti della dottoressa Amelia Adduce sottolineando  l’importanza dell’informazione e prevenzione del fenomeno.

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