Messa Crismale celebrata dal vescovo di Capua

 S.E. Monsignor Salvatore Visco, Arcivescovo di Capua, è tornato giovedì scorso a presiedere nella Cattedrale di Capua una solenne celebrazione. Dopo una delicata ma riuscita operazione chirurgica ed in piena convalescenza Monsignor Visco ha scelto di presiedere la Santa Messa perché come da lui stesso dichiarato “Non v’è, negli appuntamenti liturgici, una celebrazione più significativa della Messa Crismale nella quale la Chiesa locale – intorno al suo vescovo – esprime compiutamente il suo essere Corpo mistico di Cristo radunato dalla Trinità. Inoltre non solo la benedizione degli olii che verranno utilizzati come materia dei sacramenti, segni efficaci attraverso i quali si trasmette la Grazia, ma anche la rinnovazione delle promesse sacerdotali ricordano al singolo presbitero quali doni ha ricevuto e a quale impegno si è liberamente dedicato rispondendo alla chiamata del Signore per il servizio del Suo popolo”. Il Pastore della Chiesa di Capua ha poi continuato “ Il popolo cristiano da parte sua si impegna a sostenere i suoi sacerdoti con la preghiera, l’affetto, l’impegno di collaborazione generosa e attenta affiancandoli nell’annuncio missionario del Vangelo in un contesto in cui sembra che si possa fare a meno di Dio e la superficialità nell’approccio religioso, che produce completa indifferenza per i valori dello spirito, segna profondamente la relazione tra il credente e la società che lo circonda”. Monsignor Visco, sebbene sensibilmente provato ed affaticato, in un Duomo gremito, tra l’altro, di rappresentanti di diverse realtà laicali, ha quindi benedetto gli oli sacri distribuiti poi ai vari sacerdoti della Diocesi. L’Arcivescovo ha concluso la solenne celebrazione del Giovedì Santo con la benedizione papale dopo aver dato la notizia che la quarta domenica di Pasqua, festa del Buon Pastore, il 7 maggio, sei diaconi transeunti dell’Arcidiocesi saranno ordinati sacerdoti. L’Arcivescovo ha sottolineato “ E’ un dono grande che il Signore fa alla Sua Chiesa ma è necessario ancora impegnarci per far crescere le vocazioni al Ministero ordinato e alla vita religiosa perché avere sei nuovi presbiteri è sì una preziosa opportunità e un notevole aiuto, ma chiaramente ancora insufficiente per le necessità esistenti ed emergenti delle nostre comunità. Che le nostre famiglie diventino terreno fertile per la semina di nuovi virgulti vocazionali, che l’esempio e la vita santa dei sacerdoti e dei consacrati e consacrate ispirino nuovi percorsi di grazia, che i sei prossimi neo-presbiteri infiammino col loro entusiasmo tanti giovani che possano aprirsi all’ascolto della voce del Signore che ancora chiama a seguirlo come gli apostoli e  discepoli. Riprendiamo una vecchia giaculatoria che molti ricorderanno e impegniamoci a recitarla ogni giorno: “Signore manda santi sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa”.

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