Lucia Pellino e Maria Teresa Marrese presentano “Solo per Amore”

Domenica 30 aprile prossimo, alle ore 18, presso il Centro don Milani di Calvi Risorta si parlerà dell'amore. La poetessa Lucia Pellino e la fotografa Maria Teresa Marrese presenteranno il loro bel libro di foto e poesie, “Solo per Amore”, con la presentazione di Carla Maria Carletti ed un intervento della prof.ssa Nunzia Piccirillo. Un libro delicato, che si scopre pagina dopo pagina, foto dopo foto, attraverso piccoli particolari, volti, emozioni, sorrisi, parole, sensazioni e colori che ci parlano dell'amore. L'amore è in ogni parola, in ogni fotografia. E' il “pensiero dominante” del libro, nei suoi molteplici aspetti: la tenerezza, la compassione, la premura, il rispetto, la pazienza, l'umiltà e  il sacrificio. Descrive, in qualche modo, l'essenza dell'amore umano che non può fare a meno di accettare e di comprendere l'altro, nella buona e nella cattiva sorte. Un po' come prima era per gli innamorati che convolavano a nozze. Un po' come la vita. Un invito a superare l'egoismo, l'egocentrismo, il narcisismo e avviare relazioni autentiche basate sulla sincerità e sul rispetto della dignità dell'altro. Così nascono le poesie di Lucia Pellino, come la bella “Lettera a Marianna”, scritta nel lontano 1979, una poesia che parla dell'amore, dell'amicizia ma anche dell'ipocrisia, del rifiuto, della cattiveria umana verso le donne. Alcune poesie parlano di graffi dolorosi e ricordano esperienze di sofferenza e di tristezza. Anche le foto di Maria Teresa Marrese  rappresentano l'animo umano, emozioni semplici, a volte struggenti. Anche i suoi paesaggi in bianco e nero, gli oggetti invecchiati, sono belli, scarni, emozionanti, ma le figure di donne, spesso bambine, sono bellissime, intense, come le loro mani che trasmettano emozioni e serenità. Mi ha fatto piacere leggere  poesie come “Lettera a Marianna”, “A mia madre”, “Le mani, le tue”, “Dalla stessa parte”,”il Silenzio”, “Il limite”, “Parole”, “L'effimero”. “Mi accorgo – scrive Lucia Pellino” di aver dienticato del tutto l'effimero in tasca/ma non temete per me/. Io sono piena dei vostri scarti, come quel sorriso inutile/. Non compatitemi/. Di sogni altissimi il mio volare leggerissimo vive”. Della Marrese, dopo la lettura, mi sono venuti alla mente gli sguardi tristi, pensosi, curiosi, sorridenti e felici delle fanciulle; quelle mani leggere che accarezzano i capelli, che cercano l'elemosina,  pregano e sfiorano una bolla di sapone, quegli uomini soli che aspettano seduti la sera o camminano con gli ombrelli aperti sotto la pioggia e scrutano la calma piatta del mare.

 

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