Partecipazione Attiva dice NO al biodigestore

Nella vicenda del biodigestore che il Sindaco di Caserta, Carlo MARINO, vorrebbe far costruire in località Ponteselice, a poche decine di metri in linea d’aria con la Reggia di Caserta e con gli agglomerati urbani di San Nicola la Strada e Recale, anche la lista civica “Partecipazione Attiva – San Nicola la Strada” ha fatto pervenire un durissimo comunicato stampa in merito. Un gruppo di cittadini sannicolesi (Nicola Cataletti, Anna Gravina, Vincenzo Maietta, Salvatore Motta, Antonio Stefanelli, Antonio Dell’Aquila…) alla vigilia delle elezioni amministrative di maggio 2016 costituì la lista “PARTECIPAZIONE ATTIVA – San Nicola la Strada c’è”, mettendo a disposizione tutta la loro esperienza politico-sociale e professionale all’indirizzo del bene della comunità sannicolese e per tentare di risollevare la città dallo squallore cui è stata relegata negli ultimi anni. Tutto nasceva quale reazione alle politiche scellerate attuate dai precedenti governi di centrodestra che, grazie alla loro cattiva gestione, avevano portato una splendida ed ospitale cittadina come San Nicola la Strada, fiore all’occhiello della provincia di Caserta, al totale degrado delle infrastrutture ed alla carenza dei servizi, ma soprattutto al dissesto finanziario, con gravi ripercussioni sulla vita sociale e relazionale dei cittadini e, in particolare, ad intaccare le loro tasche grazie all’inasprimento delle tasse e dei tributi locali. Ecco, di seguito il comunicato stampa che “Partecipazione Attiva – San Nicola la Strada” ci ha fatto pervenire: “Il Sindaco di Caserta avv. Carlo Marino (e la sua giunta comunale) con Delibera n. 103 del 15.11.2016, e a rettifica della n. 62 del 29.09.2016, ha confermato il preciso intento di realizzare un impianto (BIODIGESTORE) per il recupero e la valorizzazione energetica della sola frazione umida dei rifiuti (FORSU) con produzione di energia da biogas ed ammendante agricolo. A tal fine ha fornito i necessari indirizzi politici al Responsabile del Settore Ambiente ed Ecologia dr. Marcello Iovino per la pianificazione e la localizzazione del sito in alternativa alla Zona ASI San Nicola la Strada (in località Lo Uttaro) inizialmente individuato, ma sul quale è stato costretto a far dietrofront, perché per legge area interdetta alla realizzazione di altri impianti per il trattamento a vario genere di rifiuti e perché fortemente compromessa dagli inquinamenti degli anni passati. Il dr. Marcello Iovino si è attivato, localizzando l’area per la realizzazione del biodigestore nell’altra zona industriale del territorio di Caserta, la Zona ASI Ponteselice, e affidando con Determina Dirigenziale n. 387 del 06.04.2017 (e a fronte di un impegno spesa di 39.500 Euro + IVA) alla ATHENA S.r.l., società spin-off accademica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” di Caserta, la redazione dello studio di fattibilità per realizzare un impianto di trattamento rifiuti a digestione anaerobica da ben 40.000 tonnellate annue. Pertanto gli abitanti di Caserta e dei comuni limitrofi nutrono grosse perplessità forti timori verso un siffatto impianto di trattamento rifiuti, e ciò per le seguenti ragioni: 1. i territori della città di Caserta e dei comuni confinanti negli ultimi 50 anni sono stati oggetto di sversamenti leciti ed illeciti indiscriminati di rifiuti, anche pericolosi, con forte compromissione dell’aria, del suolo, del sottosuolo e della falda acquifera (in molte zone vige il divieto di emungimento di acqua dai pozzi); 2. Caserta non è una città a vocazione agricola, ma principalmente basata sul turismo grazie alla Reggia (a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla località Ponteselice) e che nell’ultimo periodo sta avendo un incremento di presenze di visitatori anche grazie ad una politica attenta di rilancio; 3. disagi di mobilità sulle due principali arterie viarie, Via Nazionale Appia e Viale Carlo III^, e rispettivi sbocchi autostradali, che si collegano con la località Ponteselice, causati dal transito degli innumerevoli veicoli che trasporteranno i rifiuti all’impianto provenienti da tutta la Campania (e non solo da Caserta e comuni limitrofi); 4. criticità ambientali e sanitarie legate a) alla qualità dei rifiuti in ingresso che, se non adeguata (in particolare per la presenza di elevate concentrazioni di metalli pesanti e composti organici tossici), può produrre contaminazione del suolo e della catena alimentare ed emissioni inquinanti in atmosfera, b) ai processi biologici che producono le emissioni in atmosfera di composti volatili (molti dei quali maleodoranti), bioaerosol durante la lavorazione e digestato prodotto con presenza di microorganismi patogeni, c) all’uso energetico del biogas che produce i tipici inquinanti associati alle combustioni. Recependo le preoccupazioni manifestate, PARTECIPAZIONE ATTIVA a gran voce dice: Basta localizzare e realizzare impianti per il trattamento o lo smaltimento dei rifiuti a ridosso dei centri abitati di Caserta e dei comuni limitrofi! Basta con la mala gestione del territorio, che fino ad oggi ha favorito solo le organizzazioni criminali, le speculazioni private e gli scatti di carriera in politica! I Cittadini hanno già pagato un tributo altissimo in termini di salute violentata e di vite umane, nonché per un territorio deturpato e sfregiato! I Cittadini vogliono essere nuovamente padroni della propria esistenza, vogliono difendere la loro terra da altre torture gratuite, vogliono soprattutto lasciare un ambiente sano in eredità alle generazioni future!”.

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