Pellegrinaggio a Pompei: fede o maratona di atletica?

Anche quest’anno si è tenuto il rituale pellegrinaggio a piedi da Pignataro Maggiore (CE) al Santuario di Pompei di molti cittadini sia pignataresi sia dei comuni limitrofi per vivere un percorso di comunione di fede e di carità non solo con i compagni con i quali si compie il “santo viaggio” ma anche con il Signore stesso. Tale pellegrinaggio storico è organizzato ogni anno dal Comitato del Pellegrinaggio Pignataro Pompei e quest’anno è giunto alla 72esima edizione.  In un certo senso i pellegrini che percorrono le strade che portano al Santuario propongono quello che Gesù e i suoi discepoli hanno percorso per annunciare il Vangelo della salvezza, attraverso le strade della Palestina. Il pellegrinaggio per molti pellegrini rappresenta da anni un’esperienza religiosa unica e universale anche se con il tempo pare che questo pellegrinaggio abbia subito dei mutamenti nei suoi tratti essenziali che ne determinano la sua spiritualità. Infatti, i pellegrini diretti alla Casa Regina del Santo Rosario di Pompei per un cammino di fede, allo stesso modo degli anni passati dopo essersi riuniti intorno alla mezzanotte del 5 maggio a Pignataro Maggiore, sono partiti  cantando e pregando per la Madonna lungo la Via Appia  per poi sostare dopo una decina di chilometri presso la Chiesa di San Giuseppe Artigiano a Capua (CE), prima tappa di fermata. Da qui poi è incominciata la selezione di molti pellegrini per percorrere il loro cammino di fede in modo indifferente dagli altri sembrando un miraggio di persone sparse su tutte le strade del percorso con un solo gruppo di pellegrini unito nella sua spiritualità. Sarebbe più bello un arrivo dei pellegrini tutti insieme nella Piazza del Santuario invece di vedere gruppi di persone addirittura avanti nella loro marcia di percorso di molte ore rispetto agli altri pellegrini. Poi i pellegrini “veloci” si sono uniti ai pellegrini “lenti” domenica 7 maggio verso le ore 12:00 per percorrere con grandissima devozione la navata della Basilica della Vergine Maria, tutti in ginocchio e baciando gli scalini dell’altare. Forse per molti pellegrini che avevano un andatura veloce, vi era il timore di non arrivare in orario per l’entrata nella Chiesa. Con ciò non si vuole sicuramente declinare che questo pellegrinaggio sia di fede sia di penitenza e sia di preghiera con una rappresentazione di un carico di emozioni forti e di gioia infinita per molti pellegrini che li accompagnano nei loro 90 km di fatica e di stanchezza per arrivare alla Casa della Madonna di Pompei. Per molti pellegrini che fanno questo pellegrinaggio Pignataro Maggiore – Pompei da molti anni si sente ogni anno sempre un’aria di come se fosse la prima volta e sentono per tutto il loro percorso, la forza della Madonna di Pompei che li incoraggia a non mollare mai per affrontare tutta questa strada. Questo patto d'amore suggellato con la Vergine del Santo Rosario di Pompei dai fedeli di Pignataro Maggiore circa settanta anni fa in un periodo di miseria costituisce da sempre una particolarità spirituale unica sia per la distanza in km sia per il cammino notturno e molti pellegrini, soprattutto i giovani, non possono pensare di percorrere questo percorso di fede e preghiera comportandosi come dei maratoneti rispetto ad altri pellegrini ma dovrebbero sostenere e incoraggiare i pellegrini più anziani. Ogni anno si accresce il numero di partecipanti e forse si dovrebbe far capire ai pellegrini di oggi che l'unione dei pellegrini nel loro pellegrinaggio a Pompei è uno dei requisiti richiesti per un bellissimo cammino di fede. Si deve elogiare il lavoro dei volontari nei tre giorni di pellegrinaggio senza i quali sarebbe impossibile spostare per così tanti chilometri oltre 600 persone, garantendogli la sicurezza, il soccorso, cibo, acqua, integratori alimentari e supporto.

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