Cimitero, il sindaco addebita i danni alle amministrazioni precedenti

 Il cimitero cittadino, da un po’ di mesi a questa parte, è al centro di aspre polemiche sia da parte dei numerosi cittadini che frequentano il luogo sacro per rendere omaggio ai loro familiari, sia da parte dei consiglieri di minoranza. Già a settembre del 2016 ricevemmo e pubblicammo una nota da parte del Portavoce in Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle, Federico De Matteis, con relative foto, con la quale denunciava il grave stato di abbandono e degrado in cui versavano i bagni presenti nel Cimitero cittadino: “Nella mia attività di controllo di Consigliere Comunale <omissis>…….  sono andato a fare un sopralluogo e ho verificato che la situazione è veramente critica e degradata. Su tre bagni pubblici presenti nel cimitero l'unico funzionante è in pessime condizioni strutturali e sanitarie. Gli altri due invece non sono utilizzabili perché nel primo non arriva l'acqua ed il secondo è invaso dalla muffa e a rischio per l'incolumità degli utenti. I cittadini mi dicono che sono mesi che chiedono un intervento risolutore dell'amministrazione per ristabilire le condizioni di normalità. Inutile sottolineare che situazioni di questo tipo mettono in grande difficoltà i cittadini più anziani che nel trovarsi a rendere omaggio ai propri cari vengano colti dalla necessità fisiologica di usare il bagno…….”.Anche il consigliere Vincenzo Russo Spena ha presentato, in data 16 maggio 2017, (prot. nr. 8254), al Sindaco Vito Marotta ed al Presidente del Consiglio Comunale Fabio Schiavo, una interpellanza per ottenere notizie “sugli interventi di manutenzione del Civico Cimitero Cittadino”.  Nella interpellanza, il Consigliere Russo Spena ha reso noto all’Amministrazione comunale che”…… i cornicioni della varie edicole funerarie sia della zona Ovest che Est del civico cimitero, presentano rigonfiamenti e parziali distacchi sia di intonaco che di calcestruzzo ormai ammalorato; i bagni per i visitatori e per l’esattezza quelli confinanti con il muro di cinta ove è posizionato l’ingresso principale, sono oramai fuori servizio da diverso tempo; le erbacce ed i rifiuti di ogni genere sono presenti lungo i viali ed in ogni angolo del cimitero. Per questi motivi, l’esponente politico di minoranza ha chiesto un intervento incisivo di manutenzione dei predetti cornicioni o, quantomeno, la messa in sicurezza degli stessi al fine di salvaguardare la pubblica incolumità; il ripristino dei servizi igienici; l’intervento straordinario di pulizia di tutto il cimitero, a cui dovrà seguire una costante e continuativa pulizia ordinaria per il giusto decoro che tale luogo sacro richiede”. Ma anche il Consigliere di maggioranza Tullio Vaccari presentò un dossier fotografico con il quale denunciava che negli ultimi anni, l'incuria ed il degrado, hanno reso sempre più vergognosa la cattiva gestione di quella che dovrebbe essere l'ultima dimora. La manutenzione assente, lo spreco di acqua pubblica, le erbacce che crescono dappertutto, rappresentano una vergogna già da anni, non addebitabile alle condizioni climatiche. A tutto questo il Sindaco Marotta non ci sta a passare per il capro espiatorio e, in data odierna ecco cosa ha pubblicato sul suo post ufficiale: “Siamo intervenuti al cimitero, individuando priorità e tenuto conto delle risorse a disposizione. Le foto lo dimostrano” – si legge nella nota – “Certo, emergono ogni giorno emergenze nuove, a partire da quelle sulla sicurezza, ma i problemi veri, come sempre, quelli più spinosi, vengono da lontano” – prosegue la nota – “un project financing gestito da una società finita in amministrazione giudiziaria e contenzioso pendente per centinaia di migliaia di euro relativo agli espropri, senza parlare del costo eccessivo dei loculi, tutto a danno dei cittadini. Siamo a lavoro anche per questi problemi, nonostante qualche piccolo “protagonista” del passato si soffermi, oggi, sui cornicioni, glissando alla grande sugli errori/orrori del passato”. È evidente il “J’accuse” del primo cittadino alle consiliature precedenti (2001-2011e 2011-2013 di Angelo Antonio Pascariello e Delli Paoli). Il primo perché è ritenuto il colpevole del predetto “Project financing” del cimitero ed il secondo per aver condotto l’Amministrazione comunale al fallimento finanziario che, comunque, si è ripercorso anche sul cimitero.   A partire dagli ’90 e successivi, la Città di San Nicola la Strada è stata fatta oggetto di una intensa cementificazione per l’arrivo di migliaia di famiglie partenopee che hanno trovato nella Città alle porte del capoluogo casertano, il territorio ideale per allontanarsi dalla metropoli partenopea e per la sua accessibilità alla rete autostradale e, quindi, per l’accesso al loro posto di lavoro. La costruzione di decine di nuovi fabbricati sul territorio cittadino ha visto la crescita esponenziale di nuovi residenti. Tale aumento di “immigrati partenopei”, impose all'Amministrazione di adeguare a tale crescita anche il numero dei loculi del civico cimitero. Il 10 giugno 2002 venne approvata la delibera di Consiglio Comunale nr. 34, con la quale si dava il via, nell’ambito del programma triennale delle Opere Pubbliche, allo studio di fattibilità relativo all’ampliamento del Civico Cimitero ed alla realizzazione di nuovi loculi da realizzare con la procedura del project financing. Con la pubblicazione su alcuni quotidiani apparsa agli inizi del mese di agosto 2003, l’Amministrazione comunale aveva indetto una licitazione privata per l’attuazione della proposta del Promotore finalizzata alla selezione dei candidati che parteciparono alla procedura negoziata per l’affidamento in concessione dei lavori di ampliamento del Cimitero cittadino. Oggetto dell’appalto, come abbiamo detto, fu l’esecuzione dei lavori di ampliamento del cimitero comunale e la costruzione del 4° Cappellone, nonché la gestione delle attività e dei servizi connessi al recupero economico da conseguirsi mediante l’assegnazione dei loculi in concessione ai privati cittadini. Agli effetti dell’art. 37-bis della Legge 109/94 e successive modificazioni ed integrazioni, venne prevista l’esecuzione dell’opera con risorse interamente a carico del concessionario. L’importo era di 3.033.800 euro comprensivo di oneri per acquisizione aree; Spese Generali e Tecniche; I.V.A. Al fine di evitare che, una volta terminati i lavori, tenere un proprio congiunto al cimitero venisse a costare quanto da vivo, la società che avrebbe vinto la licitazione doveva garantire alcuni criteri.  Le offerte economicamente più vantaggiose, da ammettere a procedura negoziata saranno individuate in base ai seguenti elementi: a)  Valore tecnico ed estetico dell’opera progettata; b) Modalità di gestione e tariffe applicate; c)  Tempo di esecuzione dei lavori; d) Durata della concessione e) Rendimento. I punteggi e i pesi per i criteri secondo cui i suddetti punteggi verranno attribuiti in fase di valutazione delle offerte, saranno specificati nella lettera di invito. La concessione avrebbe potuto avere la durata massima di anni 20. Il tempo per l’esecuzione dell’intervento è pari a quello della concessione, con obbligo di realizzare il 50% dei loculi nei primi 36 mesi. Successivamente, veniva approvata la proposta formulata dall’A.T.I. G. Mastrominico (capogruppo) con P. Mastrominico (mandante) nella qualità di promotore del project financing. Nel corso degli anni, i lavori di ampliamento del cimitero sono stati completati per l’ala ovest, mentre per l’ala est sono stati realizzati i loculi ed è in corso di ultimazione la tracciatura delle aree destinate alle cappelle. Successivamente, i Carabinieri del Reparto Operativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un decreto di confisca di beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato di 40 milioni di euro circa, nella disponibilità dei fratelli Mastrominico poiché ritenuti responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa, espressione del clan “dei casalesi” – fazione Iovine per l’assegnazione di appalti e commesse pubbliche. Il 14 gennaio 2014, il G.I.P. dr. Alberto Capuano convocò presso i propri uffici del Tribunale di Napoli, il dr. Lucio SPANÒ amministratore giudiziario della Società Mastrominico Giuseppe, il coadiutore Carmen Langella ed il Sindaco del Comune di San Nicola la Strada Pasquale Delli Paoli per procedere alla risoluzione del procedimento intentato dall’amministratore giudiziario della Società Mastrominico al fine di ottenere quanto ad esso spettante per i lavori di ampliamento e gestione del cimitero comunale, considerato che la predetta Società di Giuseppe Mastrominico era titolare della convenzione sottoscritta con il Comune di San Nicola la Strada, in epoca antecedente al sequestro. Insomma, il cimitero ne ha passate di cotte e di crudo, ma ora c’è l’intervento del Sindaco che, si spera, riporterà il Cimitero ai fasti di un tempo.

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