“La boheme significa felicità!”: 93 anni di Charles Aznavour
È in una Parigi del 1924 che nasce Charles Aznavour, “l’istrione”, colui che ha incantato il mondo col suo stile misterioso ed elegante. In attività dal 1933, la voce immensamente dolce del cantautore si muove e si esprime fascinosamente fra il jazz, nei primi accenni di un pop leggero, sino ad arrivare al cabaret. Quello che però più caratterizza la personalità e le tendenze del cantante, in cui riesce ad esprimersi dinamicamente, è senza dubbio alcuno la “chanson”: dal francese “canzone”, la quale consta nell’intrecciare musica e poesia, ideale ripreso direttamente dai trovatori francesi e dalla poesia provenzale del tardo medioevo. Attraverso questo genere assai antico e particolare, Aznavour fa viaggiare chi lo ascolta ad occhi chiusi, per le strade parigine, nei caffè o nei bistrot, riportandolo indietro nel tempo, a quando “l’arte e la povertà significavano felicità”, come canta nella sua “Boheme”. Delicato ma con voce squillante, il cantautore e diplomatico francese, viene definito il “Frank Sinatra” del suo paese: artista poliedrico che ha vissuto quelli che vengono definiti gli anni d’oro socialmente e culturalmente parlando, collaborando con grandi artisti provenienti da svariate parti del mondo. La dichiarazione di se stesso nella già citata “L’ istrione” (col titolo originale di Le Cabotin), una delle opere più significative per il ritmo colorito, che ha generato un risultato glorioso e prestante, è certamente significativo: “Perdonatemi se con nessuno di voi non ho niente in comune: io sono un istrione a cui la scena dà la giusta dimensione.”. Ed è proprio vero Charles, “tu est formidable”!