Il Tribunale di Napoli manda in soffitta panierini e merende delle mamme
La sentenza del Tribunale di Napoli è arrivata sul finire dell'anno scolastico e non creerà certo difficoltà nei pochi giorni che restano prima delle vacanze estive.
Ma da settembre prossimo avrà forse un peso nelle economie domestiche di alcune famiglie che fino a oggi avevano ritenuto di fornire i propri figli di panierino e merenda casalinga da consumare durante la pausa meridiana delle lezioni. Scelta giustificata talvolta per pretese ragioni salutiste ma forse, sotto sotto, anche per ragioni economiche. Il Foro di Napoli, accogliendo la tesi del Comune, ha rigettato il ricorso d'urgenza di una mamma che intendeva continuare a fornire di panierino il figlioletto stabilendo che il diritto costituzionale nel decidere liberamente per sé, per la propria famiglia e per i propri figli, va mediato con un diritto altrettanto importante e, nella fattispecie prevalente, del ruolo educatore della scuola che si esplica anche durante l'ora della mensa.
In particolare, consumare il pasto che la mensa scolastica indistintamente offre a tutti, rafforza il concetto educativo di essere inseriti in una comunità, senza particolarismi o privilegi.
Ciò, viene spiegato in sentenza, è perfettamente in linea con l'art.3 della Costituzione che sancisce l'uguaglianza tra i cittadini.
Tutto giusto, almeno in teoria, ma bisogna pur dire che le mense scolastiche, anche se offerte a buon mercato (nel Comune di Napoli da 0,75 a 4,50 euro per pasto, secondo la ricchezza della famiglia attestata dal modello ISEE) non sono gratuite e fornire al proprio figlio un pasto da casa, talvolta riciclando la focaccia non ultimata del giorno precedente, è forse per qualche famiglia più economico che pagare la retta mensile alla mensa scolastica.
Ciò a di là di pretese ragioni salutiste, sinceramente insostenibili visti i numerosi controlli di sicurezza alimentare e la oramai diffusa attenzione delle mense a somministrare pasti equilibrati in macro nutrienti e apporto calorico.
Sia come sia, per il Tribunale di Napoli il panierino deve andare in soffitta e non lo vedremo più nella dotazione degli scolaretti, fino ad oggi indissolubile elemento in uno a grembiule, portapenne e cartella.