Celebrato il 27° raduno dell’Associazione ex alunni passionisti

Dopo tanti anni il tradizionale raduno annuale dell’associazione degli ex alunni passionisti – ASEAP- non si è tenuto nel Seminario/Convento dei  Passionisti di Calvi Risorta (CE) ma nel Convento dei Passionisti di San Sosio a Falvaterra (FR), fondato da San Paolo della Croce nel 1751. Ciò è dovuto al fatto che nel mese di luglio del 2016 il Convento di Calvi Risorta è stato chiuso ed i restanti sei Padri sono stati assegnati ai Conventi di Airola (BN), Ceccano (FR), Isola del Gran Sasso-San Gabriele (TE) ed Itri (LT).
Il 27° raduno si è celebrato il 1° maggio u.s. ed è stato organizzato, come i precedenti, con cura ed entusiasmo, dal Presidente dell’associazione Antonio Romano e dall’Assistente Spirituale dell’associazione Padre Ludovico Izzo. A curare l’accoglienza e a creare le condizioni per un sereno e proficuo raduno ha provveduto il Superiore del Convento Padre Luigi Donati. Durante i lavori del raduno gli ex alunni passionisti si sono interrogati sul “chi siamo” e “dove andiamo”. Tali interrogativi sono stati posti in quanto gli scritti ed i partecipanti vanno sempre più a diminuire ma non diminuiscono le difficoltà organizzative. Sui predetti interrogativi hanno relazionato il Presidente Antonio Romano, l’Assistente Spirituale P. Ludovico Izzo, il socio-diacono permanente Antonio Evangelista e il Superiore Regionale (Campania e Basso Lazio) Padre Antonio Siciliano ed al termine delle relazioni e del successivo dibattito è emersa, come ha affermato l’ex alunno passionista Andrea Migliozzi – magistrato e membro del Consiglio di Stato – “…la ferma volontà di continuare questa fantastica avventura dell’Associazione, sia perché vi è una totale comunione di intenti tra i Padri e gli ex alunni ed anche perché lo spirito passionista non solo non va disperso, ma anzi deve rafforzarsi”. Il raduno, per la gioia ed il piacere degli ex alunni, è stato impreziosito anche dalla partecipazione di numerosi passionisti tra i quali P. Amedeo De Francesco, P. Giuseppe Comparelli, P. Antonio Rungi, P. Antonio Graniero, P. Paolo Viola, P. Paolo Petricca, P. Cesare De Santis… La concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal Superiore Regionale P. Antonio Siciliano, assistito dagli altri passionisti presenti, ed è stata resa più solenne e significativa dalla ricorrenza del 50° anno di sacerdozio di Padre Giuseppe Polselli. Ha fatto, poi, seguito nel refettorio il tradizionale pranzo, contrassegnato da speciali e saporiti cibi preparati con le prelibatezze culinarie degli ex alunni che ha consentito di trascorrere una sana e gioiosa convivialità agli ex alunni, alle loro famiglie ed ai passionisti. Non è mancata la visita all’interessante ed attrezzato museo posto all’interno del complesso conventuale. Il raduno nel tardo pomeriggio si è concluso consentendo ad ogni partecipante di riportare a casa i segni di una giornata piena di spiritualità morale e religiosa. A conclusione del raduno i ricordi di profonda amarezza sono affiorati più forti di prima e l’ex alunno –M.llo Arnaldo Gabrielli-, scrive “C’era una volta la scuola Apostolica di Calvi Risorta, un luogo incantato che, nei ricordi di un bimbo, quel luogo si trasforma in un castello delle favole. Ora quel grande castello, incontro annuale di centinaia di noi ragazzi che vissero quella favola, non c’è più; al solo pensiero mi si stringe il cuore e un manto di tristezza avvolge tutto il mio essere, immerso nei pensieri. In questi momenti torno ad essere quel bimbo che, lasciando con molta tristezza nel cuore, disse: “tornerò”. Non possiamo non esplorare quei sentimenti quando tornano nella nostra mente nel silenzio nella notte e nei momenti di tristezza della nostra vita” e  ha scritto ancora“C’era una volta il convento di San Sosio di Falvaterra, un altro luogo incantato, immerso nel verde, dove con l’anno di noviziato, luogo di preghiera, di meditazione e profonda formazione spirituale, presenti gli indimenticabili elementi della natura. Il grande bosco, il sibilo del vento, il fruscio delle foglie, il cinguettio degli uccelli, il profumo di biancospini al limitare del bosco e delle rose dai variegati colori… coinvolgevano ogni nostro pensiero e sentimento in una infinita armonia perfetta. Sì, l’armonia perfetta, che creava emozioni perché il cuore era puro e la mente serena. … Vorrei illudermi, nell’ombra tra anima e cuore, che quel verde luogo, per me, per noi sia sempre lì ad aspettarci. Ma è solo nel mondo di fantasia che io, costruisco per noi, un modo dove vivranno per sempre i nostri ricordi e quando nulla ha valore per noi, un pensiero corre in quel luogo dove tanto è passato e il nostro vissuto, in quel silenzio fantastico e irreale, nessuno potrà farcelo dimenticare, continuando ancora a sognare da soli, per sempre, solo il ricordo… perché dopo 266 anni esso avrà altre destinazioni. Sicuramente ci incontreremo ancora, con gioia e felici di riabbracciarci… ma l’aura non sarà più come a Calvi o a San Sosio, pieni di ricordi.
  Anche Padre Giuseppe Comparelli, memoria storica della famiglia passionista, a tale proposito, ha scritto “Sembra che l’associazione degli ex alunni rispecchi la realtà umana- e questo è logico- della nostra provincia di appartenenza, nella sua storia come in questo momento di contrazione numerica ed emotiva. Diminuiscono ex alunni e religiosi, e dunque i contatti si fanno più scarni, ma più intensi ed evocativi. … Nonostante la chiusura della Scuola Apostolica di Calvi Risorta, gli “ex alunni” credono nella continuità del sodalizio che, di per sé ha nell’animo le ragioni di appartenenza. La ritualità dell’incontro obbedisce ad un bisogno. Che, poi, Falvaterra sta per seguire Calvi, nella sorte di chiudere, rende più realistico il senso di una privazione amara. Ancora un legame tra Calvi e Falvaterra…”.
E’ evidente il desiderio e la gioia degli ex alunni passionisti di rincontrarsi per raccontarsi e rivivere episodi di tanti e tanti anni fa ma è altrettanto evidente il dispiacere  e la sofferenza di non potersi più incontrare nei suggestivi luoghi a loro tanto cari nei quali hanno vissuto e maturato esperienze formative ed umane che hanno lasciato segni indelebili.

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