Raccolta firme per allontanare immigrati violenti, in città è allarme sicurezza

 “Resta alta la tensione a San Nicola la Strada, dove l’allarme sicurezza è ancora elevato. Ancora una volta la cronaca riporta come a minarne le fondamenta siano immigrati violenti, profughi ospitati nelle nostre strutture, dove risiedono da tempo, magari in nome dello status di rifugiato o in attesa che venga accolta la domanda di asilo. San Nicola La Strada merita di più, noi vogliamo solo vivere tranquilli”. Ad affermarlo, in una nota stampa, è l’esponente politico Pierluigi Schiavone, membro dell’associazione “San Nicola in Movimento”, coordinata da Gennaro Mona. “In città” – ha continuato Schiavone – “un cittadino su due, si sente in pericolo, non si trova al sicuro quando si ferma al semaforo e ritiene di essere un potenziale obiettivo di borseggiatori, rapinatori, gang di stranieri dediti al crimine. La paura per il clandestino che spesso delinque in modo spietato, magari anche solo per pochi euro, è senz’altro il pericolo e la preoccupazione numero uno”. “La nostra città”  – prosegue la nota – “ha già fatto tanto per gli stranieri che arrivano nei nostri territori in cerca di un Eldorado che non c’è più. Siamo ben oltre la quota che era stata stabilita tempo fa, ma le autorità competenti continuano a trasferire profughi nel nostro comune scaricando il problema, subendo altresì una politica nazionale di accoglienza che non si fa carico di gestire il futuro di queste persone che, nel 90% dei casi e oltre, non risultano avere i requisiti dello status di profughi o rifugiati politici. Occorre quindi prevedere opportune modalità di rimpatrio, altrimenti il rischio è che gli stranieri finiscano in circuiti irregolari”. “In questi giorni il nostro movimento” – ha spiegato – “sta sensibilizzando la cittadinanza sulla tematica diffondendo un modulo per una raccolta firme per la sicurezza urbana, in cui si chiede “l’allontanamento degli immigrati dai centri di raccolta del Municipio a causa di numerose violenze”. Parole forti, dure, esplicite, eppure emblematiche dello stato d’animo in cui versa una parte dei cittadini di San Nicola la Strada. “Penso” – ha concluso – “che sia il momento di rivedere, con una certa celerità, l’attuale modello di organizzazione e di smettere di portare a San Nicola ancora altri stranieri. Qui ci giochiamo il futuro del territorio” – “Una spirale senza fine, quella innescata da immigrati violenti, che tiene strette nella sua morsa le nostre realtà cittadine, sempre più difficili e ostili, ma è giunto il momento di correre ai ripari”.

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