Elena Aurilio: il passato che ritorna
Debutto della giovane scrittrice roccana Elena Aurilio al Lime Light di Roccamonfina. Nel pomeriggio di ieri, 20 luglio, la ridente e sempreverde cittadina dell’alto casertano, dall’aria salutare e frizzantina, ha fatto da cornice alla giovane studentessa Elena Aurilio, da sempre dedita alla scrittura di frammenti di prosa e piccole poesie, che ha presentato il suo primo romanzo, dal titolo “Aaron: un passato che ritorna” edito da Arduino Sacco, presso la Sala Conferenze del rinomato locale in piazza Nicola Amore. La giovane studentessa, visibilmente emozionata, affiancata dal moderatore della serata Patrizia Nafisio, docente di lettere, e accompagnata per la lettura di alcuni passi del romanzo da Giuseppina Compagnone, docente di lettere, ha illustrato ai presenti le motivazioni che l’hanno convinta a scrivere il romanzo. Emerge l’originalità e la ricerca dell’imprevisto, in cui la protagonista del romanzo “Candice si ritrova da sola, in agonia, lontano da qualsiasi sentimento reale. Avete presente un fantasma? Ecco, o forse si tratta di Aaron? Incastrata nei ricordi, in un passato che è ancora presente. Un passato che vive accanto a lei ogni giorno. Si ritrova a raccontare del suo amore, attraverso lettere destinate ad Aaron, che ritorna.” Nel cuore della fanciulla, testarda, romantica e sognatrice, l’amore per Aaron non si è mai cancellato, ma come un fantasma ritorna, lasciandole sensazioni e stati d’animo forti e suggestivi, che la inducono a profonde riflessioni, riflessioni che costantemente scrive su di un quaderno. Il romanzo, scorrevole e avvincente evidenzia, per alcuni aspetti, lo stato d’animo della sua autrice: indole sensibile e fantasia fervida, che lasciata trapelare semplici esperienze adolescenziali vissute, da cui è stato estrapolato il concetto di amore; di quell’amore che pur unendo Cadence e Aaron viene affrontato dai protagonisti della storia con spirito diverso, quasi antitetico. La serata è stata allietata da gradevoli melodie interpretate da Salvatore Aurilio e Marco Capoccia.