L’aperitivo
Se è vero che molte invenzioni che usiamo ancora oggi sono state realizzate nell'antico Egitto, è anche vero che gli antichi Romani ci hanno lasciato in eredità diverse invenzioni tra cui l'aperitivo. Aperitivo, dal latino aperitivus (che apre), una bevanda alcolica o analcolica in grado di stimolare la sensazione della fame. È diffuso in Italia così come in tutto il mondo. L’aperitivo, era già di moda 2.000 anni fa, nell’antica Roma. I Romani (ricchi) avevano l’abitudine di anticipare la cena con bevande alcoliche e stuzzichini vari. Era la gustatio, un momento previsto nei banchetti più sontuosi, nato per stimolare l’appetito con antipasti saporiti accompagnati dal mulsum, vino ad alta gradazione alcolica miscelato con miele aromatizzato. Tuttavia, solo nel XVIII secolo questa moda iniziò a diffondersi indistintamente in ogni ambiente sociale, esattamente dal 1786, quando a Torino il distillatore piemontese Antonio Benedetto Carpano ideò il celebre Vermut, la bevanda da aperitivo per eccellenza. Ottenuto da vino bianco moscato aromatizzato con oltre 30 varietà di erbe e spezie, il Vermut riscosse nel giro di pochi anni un enorme successo, grazie anche ai costi contenuti, che ne favorirono la larga diffusione. Da allora la “speciale bevanda” è stata esportata in tutta Europa e successivamente prodotta da Cinzano e Martini & Rossi, divenendo con l'appellativo di “Martini” l'aperitivo per eccellenza. Si diffuse in diverse città d'Italia negli ultimi anni del 1800 specialmente nei caffè, particolarmente attivi a Torino, Genova, Firenze, Venezia, Roma, Napoli, Milano.Successivamente Carlo Gancia nella metà dell'Ottocento propose una versione diversa del vernut: il vermut Gancia. Fu l'aperitivo ufficiale della casa reale, la quale concesse l'autorizzazione a usare la formula “Bianco Gancia, vermouth dell'Aristocrazia e della Regalità”. Fu usato come veicolo di propaganda anche un messaggero dell'indipendenza e dell'unità come Giuseppe Garibaldi da cui l'aperitivo “Garibaldi” di Gancia. L'aperitivo è un vero e proprio rito che si svolge dalle 18.00 alle 21.00 come pre-cena, come pausa di relax post lavoro. Viene accompagnato da stuzzichini come olive, patatine, salatini, taralli pugliesi, frutta e similari. Nuove varianti moderne si prolungano oltre l'orario di cena, sotto il nome di happy hour dove ad un costo di piccole tariffe aggiuntive è possibile degustare finger food di tutti i tipi, come sostituto alla cena. Ogni regione propone il suo aperitivo ad esempio l'aperitivo al Sud, soprattutto nelle città con il mare, si protrae fino a notte fonda sulle spiagge. In Friuli-Venezia Giulia e nella maggior parte del Veneto si continua invece a seguire il rito dell'aperitivo secondo le tradizioni locali, con ottimi vini e pochi stuzzichini. L'aperitivo per eccellenza era l'ex tocai negli ultimi anni superato dal prosecco. A Milano e nel resto d' Italia è consuetudine effettuare un aperitivo in grande stile la domenica mattina cosiddètto brunch, accompagnata da un ricco buffet di stuzzichini, primi e secondi piatti, frutta e dolci. In quasi tutte le località della Sardegna invece il rito dell'aperitivo, sia prima di pranzo che prima di cena, consiste soltanto nel consumo di uno o più bicchieri di vino locale come cannonau, malvasia.